18 Novembre 2015 - 17:54

Hollande e Putin nel nuovo stato di guerra

Le dichiarazioni di Hollande e Putin sembrano celare qualcosa di più grande nel nuovo scenario internazionale. Il “nuovo stato di guerra” creatosi riporta alla mente un passato terribile e mai dimenticato

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La situazione internazionale degli ultimi cinque giorni, a seguito del clima di tensione creatosi in tutta Europa, è incentrata sulle strategie che le “Grandi Potenze” intendono adottare e sulla “guerra lampo” che Russia e Francia hanno intrapreso subito dopo i fatti di Parigi.

Hollande e Putin nel nuovo stato di guerra

Hollande e Putin nel nuovo stato di guerra

La visione generale, però, a seguito delle esternazioni di Hollande e Putin (inerenti la riduzione dei diritti per affrontare uno “stato di guerra” per il primo e la formazione di una “coalizione” simile a quella che ha affrontato Hitler per il secondo) fanno presagire un contesto tutt’altro che tranquillo.

Le dichiarazioni dei due leader, infatti, riportano la mente a situazioni passate non dissimili da quella attuale e altrettanto pericolose nel prosieguo.

Hollande e Putin, attraverso la chiamata alle armi di “tutte” le nazioni (o meglio delle nazioni amiche), sembrano quasi invocare un contesto simil “guerra mondiale”, in cui una “grande coalizione di alleati” (con condizioni totalmente differenti fra i diversi contesti storici) si pone a difesa della “civiltà”.

Per quanto riguarda il Presidente francese tutto ciò è riscontrabile in diversi ambiti tra cui l’attacco militare immediato, la richiesta di una maggiore facilità di azione all’UE e soprattutto la modifica e rimodulazione del testo costituzionale.

Proprio l’ultimo elemento rappresenta quello che ha destato maggiore stupore in quanto, nel giro di soli cinque giorni, da un lato è stato prolungato lo stato di emergenza per tre mesi, richiedendo anche una modifica della Costituzione che prevede  esclusivamente dodici giorni per una situazione del genere, e dall’altro si è chiesto, seppur in maniera informale e velata per il momento, ai cittadini francesi di ridurre i propri diritti al fine di”adattarsi” allo stato di guerra in atto.

Sul fronte russo, invece, la rievocazione del periodo bellico ha fatto rabbrividire, e non poco, i più.

Volendo ancora una volta dividere il mondo in “buoni e cattivi”, la similitudine di Putin ha esclusivamente riportato alle mente immagini di guerra e distruzione di quegli anni più che alla “lotta fra il bene ed il male” che lo stesso Presidente russo intendeva.

Infine, la determinazione di Hollande e Putin sull’intervento in Siria (giustificata anche dagli interessi economici presenti nella zona) sembra nascondere qualcosa di più grande che solo poco alla volta i due (con dichiarazioni simili a quelle citate) tendono ad esternare.

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