13 Maggio 2022 - 01:00

Hopper, il nuovo singolo di Gio Evan: testo e significato

Gio Evan è tornato da pochi istanti in radio e in digitale con il nuovo singolo "Hopper": ecco testo e significato del brano

Gio Evan Arnica

Gio Evan da pochi istanti è uscito per Capitol Records Italy con il nuovo singolo “Hopper”, una ballad da cantautore pop, una canzone di luce, di immagini, di colori, prodotta da TOM.

“Hopper” – come suggerisce lo stesso autore – è una canzone per tutte le persone che padroneggiano la propria solitudine e la mutano in opere d’arte. “Persone taciturne come un dipinto, che frequentano il mare e si sfogano con il tramonto. Persone che quando ci sono non si sentono, ma quando mancano si sente. Volevo tornare alla musica, come tornerebbe Edward Hopper, in mezzo a tutti ma guardando il mare, seduto in disparte”.

Con “Hopper”, entriamo nel mondo di Gio Evan, cantautore pop, artista poliedrico, pensatore, scrittore e performer. Un mondo che può sembrare leggero, ma che in realtà se andiamo anche ad ascoltare i versi del suo nuovo singolo raccontano solo una “leggerezza del cuore”, una qualità rara che accomuna però grandi artisti e scrittori.

Nel brano ci troviamo di fronte a quello che sta accadendo o è accaduto o accadrà, a tutti noi, che ogni giorno cadiamo per gli inciampi della vita e che per andare avanti, per credere ancora nei propri sogni, dobbiamo rialzarci. Senza usare parole fin troppo usate e abusate come resilienza Gio Evan canta “così abituata a cadere che sembri nata per rialzarti, ma goditi il cielo se cadi che l’alba è bella vista da sdraiati”.

Parole che può cantare solo chi possiede un immaginario positivo, che desidera anche l’abbraccio con altri esseri umani, che vuol vivere nella verità.

Non è un caso che il titolo del nuovo singolo sia proprio “Hopper”, che è anche un pittore dell’America degni anni venti che da uomo e da artista conosceva la realtà e la durezza del quotidiano (per mantenersi lavorava come grafico) ma continuava a inseguire la sua arte nonostante quanti sforzi andare avanti.

Nei quadri di Hopper sono le figure femminili le protagoniste privilegiate, ritratte al sole, come in questa canzone di Gio Evan “mi porti al mare da sola e tutto il mondo per aria e gli occhi a forma di sole”.

Anche i paesaggi naturali, non sfondo ma protagonisti della narrazione uniscono questi due artisti. Per Hopper è il paesaggio di Cape Cod, le dune, il faro. Per Gio Evan può essere l’India o l’Appennino italiano, il mare, il sole, la pioggia, la magia degli elementi della natura che ti danno pace.

Inoltre essendo due artisti che raccontano la realtà, come Hopper era critico con l’America in cui stava vivendo, nella canzone troviamo anche un accenno sociale al mondo che si uccide per diamanti e enfatizza le sicurezze da rapper.

Ci vuole talento per raccontare la felicità, ostinazione, capacita di rialzarsi anche se il rumore quotidiano ti porta lontano da te stesso. In queste giornate in cui troppi vivono sommersi nel rancore, “Hopper” ci indica in musica una strada diversa, per essere felici nella condivisione del tempo presente.

Dopo l’uscita di “Hopper”, il 17 maggio arriva anche il nuovo romanzo “VIVERE A SQUARCIAGOLA”, edito da Rizzoli che l’artista presenterà in tutta Italia con un lungo tour in camper. Un romanzo in cui prosa e poesia si mescolano sapientemente e che è stato ispirato da un viaggio in India che lo stesso autore fece da ragazzo.

Queste le date delle prime presentazioni:

17 maggio – Senigallia

19 maggio – Catania

20 maggio – Vibo Valentia

21 maggio – Brindisi

23 maggio – Roma

24 maggio – Bologna

25 maggio – Firenze

26 maggio – Padova

27 maggio – Genova

28 maggio – Torino

Il 1° luglio a Milano Gio Evan sarà protagonista di un grande evento live al Carroponte di Sesto San Giovanni la prima edizione di “EVANLAND” – Festival Internazionale del Mondo Interiore, una produzione di Massimo Levantini per Baobab Music.

Testo – Hopper

Tu sempre sola come quadri di Hopper
in mezzo alla strada come un Harley Chopper
metti le mani sopra il cuore della notte
ti pensi a volte sì, capita sempre
hai la pelle difettosa e troppo fragile
senti le cose che dovrebbero sentire gli altri
tu sei bella come chi raccoglie pietre in giardino
in un mondo che si uccide per diamanti

Così abituata a prendere ferite
che se arriva una felicità ti chiedi se è per te
sorridi sempre anche in mezzo alle macerie
così brava a rialzarti sembri nata per cadere
e quanti schianti, e quanti sbalzi
andare avanti quanti calci
per tutti i sogni che senti
non bastano stelle cadenti

Così abituata a cadere
che sembri nata per rialzarti
così abituata a cadere
che sembri nata per rialzarti
ti porti al mare da sola
hai tutto il mondo per aria
e gli occhi a forma di sole
se piove fai musica
… cena
se hai paura va bene
e se c’è un salto lo salti
e se cadi ci ridi su

Tu sempre in piedi mica sei …
ad invidiare sicurezze da rapper
il tuo profilo social pieno di poesia
cosa vuoi che sia è sbagliato solo il mondo e via
ti porti al mare da sola come sei rara
vedi le terre da lontano …
ti salvi il cuore sì con una passeggiata
ma ti fermi e aspetti il mondo se ha la scarpa slacciata
e quanti scontri, quanti sforzi
respiri forti, andare avanti
per questi sogni infranti
non bastano stelle cadenti

Così abituata a cadere
che sembri nata per rialzarti
così abituata a cadere
che sembri nata per rialzarti
ti porti al mare da sola
hai tutto il mondo per aria
e gli occhi a forma di sole
se piove fai musica
… cena
se hai paura va bene
e se c’è un salto lo salti
e se cadi ci ridi su


Così abituata a cadere
che sembri nata per rialzarti
così abituata a cadere
che sembri nata per rialzarti

Così abituata a rialzarti che sembri nata per cadere
ma goditi il cielo se cadi che l’alba è bella vista da sdraiati