Il Cinque Maggio: una valanga di “orrori” sulla celebre poesia
Skuola.net, in occasione dei 200 anni dalla morte di Napoleone, testa la preparazione degli studenti su Cinque Maggio: gli “orrori” più comuni intorno alla poesia
Uno studente su 4 non sa che Napoleone è stato soprattutto l’Imperatore di Francia.
Molti lo confondono con imperatore austro-ungarico, altri con lo zar di Russia o con un Re d’Italia. Inoltre, soltanto 2 studenti su 3 sanno che la sua più cocente sconfitta si consumò a Waterloo. Lo dimostra Skuola.net che, in occasione dei 200 anni della morte del condottiero corso, ha condotto un test tra i banchi di scuola.
Autore e protagonista del componimento
Ma non è tutto: i discenti sanno poco e niente su Alessandro Manzoni. Parliamo di colui che compose l’ode commemorativa più celebre su Napoleone, “Il cinque maggio”. Appena il 58% ha saputo attribuire il titolo all’autore (1 su 10 ha indicato come compositore della poesia Carducci, il 16% ha pensato a Leopardi). Inoltre, solamente 2 su 3 hanno indicato Napoleone come protagonista del componimento (il 13% ha citato Garibaldi, altri Giulio Cesare, Carlo Magno e Mazzini).
Come inizia?
La carrellata di ‘orrori’ diventa una valanga se si fanno domande più specifiche. Soltanto il 52% sa declamare la parte iniziale dell’ode, ovvero “Ei fu. Siccome immobile”. Il resto, invece, attinge dalle produzioni letterarie più disparate: c’è chi azzarda con “Sempre caro mi fu quest’ermo colle” (ovvero “L’Infinito” di Leopardi), chi con “Né più mai toccherò le sacre sponde” (“A Zacinto”, Foscolo), chi con “La nebbia agli irti colli” (“San Martino” di Carducci). Altri, invece, “scomodano D’Annunzio: “Taci. Su le soglie del bosco non odo” (ovvero “La pioggia nel pineto”).
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