Il favoloso mondo di Amélie, l’amore come slancio. Analisi scena finale
Il favoloso mondo di Amélie, un viaggio verso l’equilibrio esistenziale. ZONmovie propone l’analisi della scena finale, quando l’amore diventa lo slancio verso l’armonia tra le parti
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Amélie è a casa, immersa nelle tonalità del rosso. Si guarda allo specchio, strumento di autoanalisi, sotto al quale spicca un vaso verde; la combinazione perfetta di colori esprime l’interiorità evocando il significato simbolico dei colori.
Il favoloso mondo di Amélie (Jean-Pierre Jeunet, 2001) si tinge di colori come il rosso e il verde, con i quali il regista ci parla di passione, vitalità, fuoco interiore, armonia e bisogno di crescita.
Dopo lo sguardo nello specchio, Amélie prepara un dolce, ma è nervosa. Al suo lato sinistro si “cancella” la staticità della casa prendendo vita la sua immaginazione: non è un caso che proprio all’interno della finestra (apertura) della cucina si anima qualcosa, e non è un caso che il colore di contorno sia il verde. Il verde è ora anche sulla maglia di Amélie, circonda la scena che prende forma intorno a lei. Non manca però neanche il rosso, che è al lato destro, zona che avrà una funzione narrativa a breve.
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Lo slittamento dall’inconscio alla realtà avviene attraverso la zona rossa: una porta (transito) dalla quale immagina entrare Nino, il ragazzo di cui è innamorata, ma il rumore che percepisce è stato prodotto dal suo gatto.
Amélie è triste. Piange. Eppure qualcosa accade. Riceve una telefonata. È l’uomo a cui ha cambiato la vita (leggi QUI la trama del film). Un breve video trasmesso in diretta nel suo televisore in cui le parla: “Mia piccola Amélie … lei non ha le ossa di vetro! Lei può scontrarsi con la vita! Se lei si lascia scappare questa occasione, con il tempo sarà il suo cuore a diventare secco e fragile … come il mio scheletro. Perciò, si lanci … accidenti a lei!”.
La scena si movimenta improvvisamente: Amélie e Nino stanno vivendo la stessa intenzione, quella d’incontrarsi. Quando Amélie apre la porta trova proprio lui, il ragazzo di cui è perdutamente e timidamente innamorata.
Tra di loro si consuma il primo bacio dolce, infantile, ingenuo, puro, inibito. Un momento anche abbastanza lungo, ma che lascia percepire tutta l’intensità della situazione: una tra le scene d’amore rimasta nella memoria degli spettatori, essendo stato, Il favoloso mondo di Amélie, un film “caso”, registrando un gran successo soprattutto in America.
I colori sono sempre in sincronia: si intravede una porta verde alle spalle di Nino, si chiude quella rossa della casa di Amélie. I due innamorati hanno entrambi una maglia verde, anche se di diverse tonalità. Il verde, che nasce dalla combinazione dei colori primari giallo e blu, è simbolo di armonia, serenità. È un colore che contiene il bisogno di trascendenza e libertà insito nel blu e la tensione verso la crescita e il miglioramento, come emana il colore giallo.
Il rosso invece, simbolo di amore e passione, è dentro la favolosa vita di Amélie.
Fisarmoniche allegre accarezzano i corpi dei due giovani amanti, accompagnando un movimento di macchina che cattura a pieno il senso di benessere dei corpi distesi, degli occhi luminosi e speranzosi, del sorriso appagato. Lo slancio vitale, che comincia dall’amore, si tramuta in una corsa insieme sulla motocicletta: il verde è la manifestazione di un equilibrio interno trovato partendo dall’esterno, il rosso è espressione esterna della carica passionale che si muove all’interno di Amélie.
Insieme questi colori, che sono sempre associati a questo personaggio, raccontano la storia di una ragazza che emancipa il suo dolore adolescenziale prendendosi cura dell’altro. La crescita è equilibrio tra se stesso e l’altro: è il verde che ci circonda ma che non sempre sappiamo assorbire dentro di noi. Il rosso e il verde sono ne Il favoloso mondo di Amélie il bisogno di trovare la persona con cui lanciarsi nella vita, con cui sprigionarsi. L’amore è slancio, corsa veloce verso il senso della vita.
Anche il colore, negli ultimi minuti del film, si trasforma in una macchia in movimento, che insieme alla musica, diventa idea di qualcosa che ci appartiene, che stiamo cercando.
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