12 Luglio 2021 - 12:39

Il Papa si affaccia dal Gemelli di Roma per la preghiera dell’Angelus

Papa

Durante la messa domenicale tenutasi al policlinico Gemelli di Roma, il Papa ha fatto una lunga riflessione sull’importanza di un’assistenza sanitaria gratuita e sul grande lavoro compiuto ogni giorno dallo staff sanitario

Dopo un periodo di ricovero al policlinico Gemelli di Roma, Papa Francesco ritorna a farsi vedere dai suoi fedeli. Affacciato al balconcino adiacente alla sua stanza d’ospedale, l’Altissimo ha salutato commosso la ingente folla di fedeli che si era radunata sotto l’ospedale, per poi dare inizio alla funzione domenicale che comprendere, tra gli altri, la preghiera dell’Angelus.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno. Sono contento di poter mantenere l’appuntamento domenicale dell’Angelus, anche qui dal policlinico Gemelli. Vi ringrazio tutti“- queste sono state le prima parole di benvenuto alla massa di gente che, nel mentre, intonava cori da tifoseria che recitava il motto: “Viva il Papa”.

Durante la messa, il Pontefice ha tenuto un lungo discorso (complici anche le esperienze che lui stesso si è ritrovato ad affrontare), in cui ha parlato dell’importanza di un sistema sanitario gratuito e del grande e ammirevole lavoro compiuto ogni giorno da tutto lo staff medico e sanitario:.”Ho sentito molto la vostra vicinanza e il sostegno delle vostre preghiere. Grazie di cuore. In questi giorni di ricovero in ospedale, ho sperimentato quanto sia importante un buon servizio sanitario, accessibile a tutti, come c’è in Italia e in altri Paesi. Un servizio sanitario gratuito che assicuri un buon servizio accessibile a tutti. Non bisogna perdere questo bene prezioso. Bisogna mantenerlo! E per questo occorre impegnarsi tutti, perché serve a tutti e chiede il contributo di tutti”.

Inoltre, il Papa ha anche rivolto un pensieri a tutti gli assistenti sanitari, rivolgendo loro i suoi personalissimi complimenti: “Voglio dire il mio apprezzamento e il mio incoraggiamento ai medici e a tutti gli operatori sanitari e al personale di questo ospedale e degli altri ospedali. Lavorano tanto”. Facendo poi notare che “anche nella Chiesa succede a volte che qualche istituzione sanitaria per una non buona gestione non va bene economicamente. Il primo pensiero che ti viene è venderla. Ma la tua vocazione di Chiesa non è avere dei quattrini è fare il servizio e il servizio sempre gratuito. Non dimenticatevi: salvare le istituzioni gratuite”.