24 Dicembre 2018 - 10:57

Il Ritorno di Mary Poppins è un tuffo nell’infanzia di ognuno di noi

Il Ritorno di Mary Poppins

Il Ritorno di Mary Poppins è ormai nei cinema, ma riuscirà a reggere il confronto con il passato? Probabilmente sì, soprattutto per i più piccoli

Il Ritorno di Mary Poppins: ebbene sì, la tata più conosciuta al mondo è tornata. Dal 20 dicembre tutti i bambini e non solo potranno andare a trovarla nei cinema di tutto il mondo e cantare con lei. La bella e impeccabile tata infatti è di nuovo arrivata con la sua borsa magica ricca di avventure, il suo ombrello e le sue canzoni educative per accudire i grandi e i piccoli Banks, lungo il Viale dei Ciliegi. Il film è stato realizzato dal regista esperto di musical Rob Marshall e una sceneggiatura di David Magee.

La storia di Mary Poppins è invece nata con il romanzo del 1934 di P.L. Travels, da cui nel 1964 era stato realizzato il film Mary Poppins da Robert Stevenson. La Mary Poppins interpretata da una giovane Julie Andrews, era atterrata con il suo ombrellino in Viale dei Ciliegi per accudire Michael e Jane Banks, all’epoca vivacissimi bambini. Figli di un’integerrimo banchiere e di una suffragetta, iniziano le loro magiche avvenute fino a quando non sarà il momento per la loro amata tata di lasciarli crescere da soli.

Ed è proprio dopo 25 anni, nel 1930, che rivediamo Michael e Jane, ormai cresciuti. I due sono ormai alle prese con i problemi degli adulti e molto lontani dai balli e canti di Mary Poppins. Entrambi hanno trascorso un anno molto difficile: Jane è un’attivista sindacalista, convinta che il treno dell’amore sia ormai passato per lei, mentre Michael ha tre figli e da poco ha perso la moglie. Per non far mancare loro niente, ha deciso di accettare un lavoro come cassiere nella banca in cui era impiegato il padre, mettendo da parte la sua attività di pittore. Proprio alla banca però non ha pagato tre mesi di un prestito e sono pronti a pignorargli la casa di famiglia. In una giornata di forte vento in soccorso della famiglia Banks arriverà proprio lei, la mitica e non invecchiata Mary Poppins.

La giovane tata inizierà il suo lavoro accudendo i piccoli Banks: i gemelli John (Nathanael Saleh) e Annabelle (Pixie Davies) e il piccolo George (Joel Dawsone). Sono tempi duri per loro e non ci vorrà molto prima che Mary Poppins se ne accorga e in men che non si dica inizierà, ovviamente senza spiegare nulla, ad aiutarli.

I protagonisti e il cameo di Dick Van Dyke

A dare volto e voce ai piccoli Banks cresciuti sono Ben Whishaw (Profumo- Storia di un assassino, Cloud Atlas) e Emily Mortimer (La Pantera Rosa, Hugo Cabret), che con la loro interpretazione sono riusciti a evocare perfettamente l’infanzia dei loro personaggi. Tutta la storia è avvolta da uno strano velo di nostalgia e familiarità: nel Viale dei Ciliegi infatti troviamo ancora la governante Ellen, interpretata da Julie Walters e il puntualissimo ammiraglio Bloom, interpretato da David Warner.

Il film ruota intorno alle vicende di Michael e dei suoi figli rimasti orfani di madre, ma accanto a questo filone narrativo si aggiungono lungo il percorso il lampionaio Jack, interpretato da Lin-Manuel Mirandal’aggiusta-tutto Topsy interpretata da Meryl Streep e il direttore di banca, Wilkins, interpretato da Colin Firth. Jack, oltre a essere un lampionaio diventa una sorta di narratore del racconto, nonché accompagnatore delle avventure di Mary Poppins. Miranda ha perciò raccolto l’eredità di Dick Van Dyke.

Per tutti è stata una gioia vedere proprio Dick Van Dyke in un cameo del film. L’accompagnatore di Mary Poppins nel ’64 infatti, ha preso parte ad una delle ultime scene del film, interpretando il signor Dawes Jr. Miranda si è così espresso: “Vederlo recitare è come assistere a una masterclass di recitazione e tra un ciak e l’altro lo tempestavo di domande. Mi ha raccontato alcune storie fantastiche”.

Era stata contattata per un cameo anche Julie Andrews, ma l’attrice ha rifiutato dicendo di non voler rovinare l’opportunità a Emily Blunt: “Dovrebbe essere l’assoluta protagonista. Si tratta del suo film, non voglio interferire“. 

Altro personaggio degno di nota è la signora dei palloncini, interpretata invece da Angela Lansbury.

Emily Blunt impeccabile

La versione di Emily Blunt di Mary Poppins, risulta un po’ diversa da quella della Andrews del ’64: ha un portamento un po’ più superbo e austero, ma allo stesso tempo è magnetica e riesce con la sua empatia a entrare nel cuore di tutti. Riprendendo una frase del film, Emily Blunt risulta “Praticamente perfetta sotto ogni aspetto”. Alla sua performance attoriale infatti vanno aggiunti i costumi, sempre perfetti e ad hoc per ogni scena, dai colori sgargianti e decisi e un make up semplice ma impeccabile. Una delle sue scene più belle è sicuramente quella in cui vola accanto al Big Bang con il suo ombrello parlante.

L’unica pecca della versione italiana del film sono le canzoni doppiate, che non ci permettono di osservare a 360° la performance della Blunt. La sua voce durante le canzoni infatti è quella dell’attrice italiana Serena Rossi.

Colonna portante del film, sono proprio le canzoni e le coreografie che accompagnano scena dopo scena gli insegnamenti della tata ai tre bambini. Dietro ogni canzone c’è un monito ben preciso, costruito attraverso una serie di semplici metafore. Ad ogni canzone sono abbinate coreografie ben studiate e realizzate con un altrettanto impeccabile e numeroso corpo di ballo. Le musiche invece sono da perfetto film Disney, composte in prevalenza con trombe e violini e dal ritmo adatto ad ogni situazione. La colonna sonora è stata curata da Marc Shaiman e Scott Wittman, il cui compito non è stato semplice dopo il grande successo delle canzoni del primo film.

Alcune tra le canzoni più belle

Tra i brani più belli de Il Ritorno di Mary Poppins troviamo sicuramente “Il Cielo su Di Noi”, brano iniziale e di chiusura, sulle cui note viene mostrata dapprima una Londra ancora assopita alle prime luci dell’alba e in seguito un Londra nuova, in piena primavera e con il Viale dei Ciliegi in fiore.

Altre canzoni degne di nota sono quelle che accompagnano i nostri protagonisti nell’avventura all’interno della ceramica Royal Doulton. I giovani Banks, Mary Poppins e il lampionaio Jack si ritrovano infatti in un vaso di prestigiosa ceramica e qui per certi versi, ai bambini viene mostrato il loro nemico e i suoi loschi scopi. Ma è anche il momento in cui i bambini impareranno importanti nozioni: per esempio a non giudicare le persone dalle apparenze e a dare importante a ciò che si ha nel cuore, con “L’abito non fa il monaco”. L’intera scena è ben riuscita sopratutto grazie ad una grande abilità digitale, che ha permesso un perfetto binomio di immagini animate e immagini reali. I protagonisti della scena infatti si trovano come catapultati in un cartone animato.

Con il personaggio di Meryl Streep invece, c’è il brano “Sopra-Sotto”, attraverso cui il messaggio è quello di apprezzare anche i giorni no, quelli in cui tutto va nel verso sbagliato e ci sembra di non poter fare nulla di utile. Citando una scena del film, Mary Poppins afferma: “Quando il mondo si capovolge, la cosa migliore è girare con lui”. Così facendo tutto sembrerà andare meglio.

Il quarto brano da ricordare è “Puoi illuminare il mondo a festa”, intonato dal lampionaio Jack e dai suoi colleghi acciarini. Non solo la coreografia per le strade di Londra è magistrale, ma anche il messaggio è molto importante: nonostante la vita a volte ci fa percorrere strade buie, senza apparente via d’uscita, bisogna avere pazienza perché in fondo al tunnel c’è sempre la luce.

Infine altro brano da citare è “Fin dove potrà portarmi?” che accompagna tutti i personaggi in una delle ultime scene. Il messaggio di questa canzone racchiude quello di tutto il film: a volte tornare bambini è necessario per comprendere meglio la vita, che è invece paragonata ad un palloncino, pieno di “ciò che gli diamo, gioie e problemi, amore o esperienza” (per citare la scena del film). Più sono giuste le scelte che facciamo, più il palloncino/vita è leggero e volerà, ovvero la vita è più “semplice” e allegra.

Il Ritorno di Mary Poppins è un tuffo nell’infanzia

Vedere Il ritorno di Mary Poppins è un vero e proprio tuffo nella propria infanzia: non solo tornare bambini ogni tanto fa bene, ma fa tornare alla mente uno dei più acclamati classici Disney. Il confronto con il primo film, del 1964, è impossibile da non fare. Questo secondo film risulta diverso dal precedente, ma è giusto che sia così. Ma riuscirà a coprire le aspettative e ad entrare nell’immaginario popolare come il primo? Per rispondere a questa domanda, bisognerà aspettare il raggio d’azione che il film riuscirà a coprire sul pubblico moderno di oggi.

Il Ritorno di Mary Poppins presenta una scenografia retrò, con altrettanti costumi retrò, ma allo stesso tempo si è fatto un abile uso delle tecnologie moderne per dare al film un’alta qualità estetica. Attraverso però una serie di richiami nostalgici al primo film, ciò che è importante è l’invito a seguire il punto dei vista di quando si era bambini; quest’ultimo permette infatti di vedere il mondo da una nuova angolazione e di superare anche i momenti più difficili.