Immuni: spostamenti limitati per chi non la scarica?
Secondo un’indiscrezione del Corriere della Sera, coloro che decideranno di non scaricare “Immuni” potrebbero andare incontro a limitazioni negli spostamenti
La app Immuni, scelta dal Comitato nominato dal Ministro dell’Innovazione Tecnologica Paola Pisano tra le oltre 300 proposte giunte per il tracciamento dei casi di Coronavirus, sarà scaricabile su base volontaria.
Tuttavia, anticipa il Corriere della Sera, chi non la scarica potrebbe andare incontro ad una serie di limitazioni negli spostamenti, questo per garantire il superamento del 60% di download, soglia a partire dalla quale il lavoro dell’applicazione può considerarsi efficace.
Intanto il Copasir, starebbe pensando di convocare in audizione il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri, che si è detto subito disponibile a fornire tutte le informazioni di cui è a conoscenza, per ottenere alcuni chiarimenti sull’architettura societaria dell’azienda titolare del progetto, sulle forme scelte per l’affidamento, e sulla gestione dell’applicazione, in particolare per quel che riguarda la gestione e la sicurezza dei dati immagazzinati.
La app Immuni è stata sviluppata dalla Bending Spoons di Milano: l’azienda, che conterebbe ben 48 soci, ha una sede anche in Danimarca.
Nell’assetto societario figurerebbero anche, titolari di una piccola quota, anche i figli dell’ex Premier Silvio Berlusconi, Barbara, Eleonora e Luigi.
L’app funziona secondo la tecnologia Bluetooth che permette di tracciare il contatto tra due smartphone nel raggio di un metro.
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