22 Settembre 2016 - 19:40

Infertilità: oltre le campagne ministeriali

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Infertilità: oltre le campagne ministeriali. Al di là delle polemiche scaturite all’indomani dell’infelice campagna promozionale della Lorenzin, quello dell’infertilità resta un problema grave che può causare grandi sofferenze a chi ne è affetto. Vediamo di che si tratta

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Infertilità: parlare con lo specialista è il primo passo

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Il fertility day, in questa sua prima sfortunata edizione, verrà ricordato non tanto per la sua importanza o la sua utilità, ma per i terrificanti manifesti promozionali che la ministra Lorenzin ha concepito insieme ad un team di dementi che, non contenti della prima tranche di locandine che hanno fatto infuriare le donne di tutto il paese, ne ha concepita una seconda che ha fatto infuriare il resto della popolazione che non si era ancora imbufalita per quelle precedenti.

Auspicando che la ministra sovraintenda un po’ più da vicino le sue campagne promozionali future, e che si rivolga a persone meno idiote, è il momento di parlare di infertilità sul serio, quella vera, quel fantasma che quando si insinua in una famiglia può causare un indicibile, sordo, insopportabile dolore. Un problema che colpisce indistintamente uomini e donne, senza distinzione di età, e che nei soggetti più fragili può cagionare anche altre patologie che peggiorano lo stato generale del paziente.

L’infertilità maschile e femminile è un problema che nasce dall’apparato riproduttivo del soggetto, e dunque tutti gli organi che lo compongono sono coinvolti nel processo che porta poi alla riproduzione; pertanto, ogni patologia che li coinvolge può essere causa di riduzione della capacità fertile. Negli ultimi anni la ricerca sull’infertilità ha fatto passi da gigante e nel nostro Paese sono nati alcuni centri di eccellenza che offrono un percorso che segue il paziente in ogni fase, dalla diagnosi alla terapia ad una eventuale opzione chirurgica.

Per quanto riguarda le cause, e qui dobbiamo dare purtroppo ragione alla Lorenzin e all’immagine che era sulla copertina del suo ultimo opuscolo, si è riscontrato un incremento notevole della percentuale di infertilità a causa di vari fattori strettamente collegati allo stile di vita: sedentarietà, abuso di sostanze eccitanti (fumo e alcool), estrogeni alimentari e pesticidi. C’è però da dire che la scelta di procreare sempre più tardi influisce come fattore di rischio sia negli uomini che nelle donne, quindi magari la Lorenzin insieme alla donna con la clessidra, nel manifesto poteva metterci anche un uomo: entrambi avrebbero gli stessi problemi di fertilità a 45 anni.

La terapia

Nel trattamento dell’infertilità di coppia esistono varie opzioni, ma in questa sede preferiamo illustrare quelle chirurgiche. Andando ad approfondire tutte le possibilità si andrebbe poi ad innescare la miccia del dibattito sulla fecondazione eterologa e il famoso “utero in affitto”, un argomento ancora piuttosto controverso nel nostro Paese. Spostiamo invece l’attenzione sulle possibilità che la chirurgia offre, e che magari non tutti conoscono.

La chirurgia dell’infertilità, bisogna dirlo, considerando l’importanza dell’apparato su cui si andrà ad operare, crea un elevato stress, sia fisico che psicologico, alle coppie che risultano infertili ma che rimangono estremamente motivate ad avere figli. Proprio la motivazione di base crea una elevatissima aspettativa di una risoluzione rapida del problema e in un unico momento terapeutico.

Il ruolo dello specialista in questo particolare ambito è prima di tutto quello di dare una corretta spiegazione di tutte le fasi dell’intervento chirurgico: è quindi sempre necessario mantenere un buon equilibrio costo-beneficio, atto garantire il massimo delle chances di risolvere il problema per evitare possibili danni causati dall’uso eccessivo di farmaci e causare quindi un eccessivo ritardo nell’inizio della terapia. Alla luce di questo va quindi specificato che le terapie per la cura dell’infertilità portate avanti con i soli farmaci possono rivelarsi, paradossalmente, un boomerang, ed è quindi un bene rivolgersi sempre allo specialista per avere una corretta diagnosi e un prospetto completo delle opzioni di trattamento.

I centri specializzati sono tanti, ed è bene comprendere che quello dell’infertilità non è un problema solo fisico ma anche psicologico, e che molte persone affitte da patologie di questa natura, specialmente gli uomini, hanno ancora remore ad ammetterlo. Rivolgetevi al medico sempre, lui non vi giudicherà mettendovi davanti una clessidra per farvi capire che il tempo stringe.

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