7 Aprile 2015 - 21:57

Il 21 luglio 2001 alla Diaz fu tortura: Italia condannata

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I giudici della CEDU condannano l’Italia per gli atti della Diaz al G8 di Genova e si apprestano a valutare quelli sul Carcere di Bolzaneto

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Eclatante pronuncia della Corte per i Diritti dell’Uomo dopo quasi quattordici anni dai fatti del G8 di Genova: la Corte di Strasburgo ha infatti condannato l’Italia per l’irruzione alla scuola Diaz, considerando gli atti compiuti come tortura.

Tutto è partito dal ricorso presentato dall’allora sessantaduenne Arnaldo Cestaro, vittima della perquisizione e uscita parecchio malconcia dalla scuola, con fratture a braccia, gambe e costole che hanno richiesto numerosi interventi chirurgici negli anni successivi.

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La scuola Diaz dopo l’irruzione

I giudici della Corte hanno sentenziato che il 21 luglio 2001 il blitz compiuto dalle forze dell’ordine all’istituto Diaz è da conformarsi come “tortura”.

Tutto ciò è da catalogare come una violazione dell’art.3 della Carta CEDU il quale stabilisce che:

“Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”.

A questa prima ampia violazione la Corte ne associa anche un’altra altrettanto grave: la legislazione nazionale in tema di tortura è inesistente e di conseguenza non è stato possibile prevenirla attraverso misure adeguate all’infrazione.

Proprio per questo motivo i giudici hanno invitato il nostro Governo ad adeguarsi alla disciplina giuridica anche attraverso strumenti in grado di punire i responsabili, impedendo che questi beneficino di misure in contraddizione con la Convezione stessa.

Lo Stato, inoltre, è stato condannato al pagamento di 45 mila euro di danni morali al Cestaro.

In merito ai fatti di Genova si assiste a una clamorosa svolta in cui si afferma esplicitamente l’inciviltà degli atti compiuti quella estate del 2001.

Dopo quasi quattordici anni sembra emergere finalmente la verità su Genova e sul quel particolare G8 fondato sull’inadeguatezza dei provvedimenti e sulla sfrenatezza delle azioni.

Le novità sui fatti di Genova, però, sono appena cominciate, perché la Corte sta analizzando 31 ricorsi, presentati da individui di varie nazionalità, sul trattamento nel Carcere di Bolzaneto.