La consacrazione (precoce) di Gavi: dall’esordio in Liga alla Scala del Calcio
L’esordio in Nazionale con la maglia della Spagna è indimenticabile per Gavi: il 17enne del Barcellona si affaccia al calcio europeo nella Scala del Calcio a San Siro contro l’Italia
Pablo Martín Páez Gavira, noto come Gavi, è stata sicuramente la piacevole sorpresa alla lettura delle formazioni di Italia-Spagna. Classe 2004 di proprietà del Barcellona, lo spagnolo ha fatto il suo esordio ufficiale con le Furie Rosse a San Siro, in quella che è definita “La Scala del Calcio”, diventando il più giovane della storia a farlo con la Nazionale maggiore (17 anni e 62 giorni) e che non veniva ritoccato dal 1936.
Luis Enrique ha deciso di mandarlo in campo dal 1′ in una partita fondamentale come la semifinale di Nations League, dimostrando di credere fortemente nella qualità del giovane centrocampista che indossa una “inedita” maglia numero 9. E mai mossa fu più azzeccata, visto che Gavi non ha mostrato timidezza contro i Campioni d’Europa, in particolare con Verratti e Barella, anzi a tratti dimostrando anche i lineamenti del grande calciatore che si appresta a diventare. Una prestazione ampiamente sufficiente per il 17enne che si prende gli elogi della stampa con la sua personalità e grande attenzioni alle situazioni di gioco, quasi come se fosse un veterano.
Bruciare le tappe in due mesi
Eppure Gavi si è affacciato al grande palcoscenico europeo solo il 29 agosto scorso quando Ronald Koeman lo manda in campo per 16 minuti durante la sfida tra Barcellona e Getafe. Sembra solo un primo approccio per il giovane 2004 ma dopo la prima sosta per le Nazionali, inizia a scalare le gerarchie e diventa un titolare fisso nell’undici blaugrana nel ruolo di mezz’ala destra (nonostante nasca come trequartista puro).
La svolta arriva il 20 settembre quando il giovane Gavi subentra dalla panchina contro il Granada e piazza l’assist decisivo che porta Araujo a segnare l’1-1 che salva il Barcellona. Allora Koeman capisce che il momento di lanciare definitivamente il prodotto della Masia e tre giorni dopo gli concede le chiavi del centrocampo contro il Cadice (0-0) e poi anche contro Levante ed Atletico Madrid. Finita qui la consacrazione precoce del giovane Gavi? Assolutamente no. Nel mentre arriva anche l’esordio in Champions League prima da subentrato contro il Bayern Monaco e poi ancora da titolare con il Benfica.
La patria che chiama..
Prestazioni che hanno convinto Luis Enrique – complice anche lo stop del compagno Pedri – a puntare su di lui per il doppio impegno in Nations League. La prima dichiarazione del centrocampista iberico post-convocazione (arrivata a margine della sconfitta contro l’Atletico) è stata di grande umiltà e professionalità: “Contento per la chiamata ma io ora sono arrabbiato e deluso perché abbiamo perso la partita“. Mai mossa fu più azzeccata da parte del CT iberico: la Scala del Calcio come palcoscenico per l’esordio ufficiale con la Nazionale maggiore per un 17enne, mica male. La prima di una lunga serie di presenze future per il proprio Paese e non solo.
Insomma, il prodotto della Masia (prelevato a 15 anni dal Betis Siviglia) è all’inizio della sua ascesa in carriera ma la sua consacrazione precoce si è già attuata. Non mancano i primi paragoni con le etichette pesanti di “nuovo Xavi” o “nuovo Iniesta” ma forse è ancora presto per arrivare a tanto per il 17enne. La Spagna ed il mondo intero scoprono Gaviria, o semplicemente Gavi.
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