Jean-Paul Belmondo, uno dei miti della Nouvelle Vague, compie 83 anni
A 83 anni, Jean-Paul Belmondo resta uno dei grandi miti del cinema francese, di quelli ancora sulla cresta dell’onda. Non di rado paparazzato sui tabloid d’Oltralpe, l’attore di “Fino all’ultimo respiro” sembra stia vivendo una seconda giovinezza, sempre circondato da belle donne e ancora orgogliosamente col fisico asciutto ed abbronzato
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Compie oggi 83 anni Jean-Paul Belmondo, uno dei grandi miti della Nouvelle Vague francese, tra gli attori preferiti di Jean-Luc Godard.
Eppure, nonostante l’età, Belmondo è uno che resta alla grande sulla cresta dell’onda, di quelli che non di rado vengono paparazzati sui tabloid, sempre circondato da donne belle e giovani e con un fisico ancora da “giovincello“, bello abbronzato e decisamente asciutto.
Ultimamente lo avevamo visto alle prese con una delle conigliette di Playboy, Barbara Gandolfi, ben 42 anni di meno, poi lasciata dopo che erano circolate voci circa il fatto che la procace mora si stesse approfittando di lui, “anziano e svagato“.
Lo stesso Jean-Paul, però, aveva smentito tutto, dichiarando di sentirsi in piena forma, nonostante l’ischemia cerebrale che lo colpì nel 2001 lasciandolo paralizzato nella parte destra del corpo.
Sarà il sangue italiano e caliente, visto che Belmondo è figlio di uno scultore francese nato in Algeria da genitori italiani, ed è stato uno di quelli che non ha certo avuto problemi a circondarsi sempre di donne stupende, da Ursula Andress fino a Laura Antonelli, con la quale Belmondo visse un amore intenso e travagliato e per il quale versò lacrime di dolore alla scomparsa della sua metà più amata, scomparsa nel 2015 a 71 anni.
Di grande carisma e sempre apprezzato per la sua simpatia, Belmondo è stato chiamato a recitare in decine di film, molti dei quali anche in Italia, interpretando ruoli importanti come quello del giovane aitante e spericolato dei film di Philippe Del Broca, oppure in ruoli drammatici come quello di Louis Mahé nel film “La mia droga si chiama Julie” di François Truffaut.
Negli anni Settanta si trovò, suo malgrado, a sfidare Alain Delon, il “bello di Francia“, con il quale girò pure Borsalino, film ispirato alle vicende clan dei Marsigliesi degli anni ’30.
La differenza tra i due, quasi nulla sul piano recitativo, stava nel fatto che mentre Alain Delon era un uomo di reale avvenenza, Belmondo aveva lineamenti molto pronunciati, e non era quindi un divo fra quelli destinati a conquistare colleghe grazie alla bellezza del suo viso.
Eppure Belmondo riusciva a conquistare almeno quanto Delon, al punto che di lui si disse che era “il brutto più affascinante di Francia“, e nondimeno ebbe quattro figli, l’ultima dei quali, appena tredicenne, è figlia della sua ultima compagna Natty Tardivel, con la quale ha già divorziato.
Il suo primo figlio, invece, provetto pilota classe 1963 con un passato nella March e nella Pacific nei primi anni ’90, è oggi proprietario di una delle più importanti scuderie che partecipano alla 24 ore di Le Mans, la Paul Belmondo Racing.
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