Julie Andrews: le 10 curiosità sul Leone d’Oro di Venezia 2019
Julie Andrews: ecco le 10 curiosità sul Leone d’Oro alla carriera della biennale di Venezia 2019. Cantante, attrice e scrittrice per bambini è e resterà un’icona indiscussa
Tirare le somme della carriera di Julie Andrews è un’impresa abbastanza complessa da compiere. Questo perché la carriera di una grande icona del cinema e dello spettacolo come la Andrews, iniziata come bambina prodigio dalla grande estensione vocale, ha segnato generazioni di appassionati e non. Basti pensare a due dei suoi personaggi principali: Mary Poppins e Maria Von Trapp, protagonista del musical Tutti Insieme Appassionatamente. Entrambe incarnano i valori della donna non sottomessa e remissiva, ma della donna forte e ribelle.
Ma Julie non è solo questo. Prima di Mary Poppins fu interprete a teatro di Camelot e My Fair Lady; in seguito fu scritturata da Alfred Hitchcock e poi sposò il regista Blake Edwards, d’accordo con lei nel cercare alternative alla commedia musicale classica. Con gli anni ’70 però ha inizio per lei un periodo buio per la carriera che fu segnato dal trasferimento verso l’Europa.
Il successo però tornò molto presto grazie a 10, S.O.B, Victor/Victoria, I miei problemi con le donne, tutti titoli firmati negli anni ’80 dal marito. Con gli anni 2000 Julie Andrews è stata conosciuta e amata dalle nuove generazione grazie al ruolo di Regina Clarisse Renaldi di Genovia in Pretty Princess e nel sequel Principe azzurro cercasi, al fianco di Anne Hathaway.
La Andrews però non è stata solo una grande attrice e cantante: nel corso della sua vita ha sviluppato una carriera parallela come autrice e si è spesso dedicata alla scrittura di libri per bambini firmati con sua figlia Emma. Recentemente è stata invece impegnata con il programma di educazione per ragazzi Julie’s Greenroom, su Netflix. Si è spesso impegnata come regista teatrale e come doppiatrice di film d’animazione. Nel 2020 invece sarà la voce fuori campo nella serie tv Bridgerton. Il 15 ottobre infine sarà in tutte le librerie “Home Work, a memoir of my Hollywood years”, una nuova biografia su se stessa.
Ecco le 10 curiosità
- A 13 anni durante il Royal Command Performance al London Palladium si è esibita di fronte al re Giorgio IV e a sua moglie ELisabetta cantando l’inno nazionale. La sua carriera da cantante è iniziata al fianco dei suoi genitori, ma all’Ippodromo di Londra nel 1947 si è avuto invece il suo debutto.
- Nel film S.O.B accettò di mostrare il seno anche se per pochi secondi, proprio come richiesto dalla sceneggiatura. Nel film infatti interpreta Sally, moglie di un regista che sta cercando di arrivare al successo trasformando il suo film da drammatico a musical. Agli Oscar del 1982, Johnny Carson fece un’allusione alla scena ringraziando la Andrews per aver mostrato che “le colline erano ancora in fiore“.
- Nel 1997 dopo un’operazione mal riuscita ha perso la sua inconfondibile voce. Tornò a cantare in scena nel 2004, ma abbassando il suo registro vocale e da allora il suo sogno è sempre stato quello di poter recuperare la sua estensione in qualche modo. Nel 2009 girò anche la voce che la Andrews avesse accettato di sottoporsi all’esperimento dello scienziato Robert Langer, che da tempo si occupava della sua voce. Quest’ultimo infatti era riuscito a creare delle corde vocali sintetiche usando un materiale chiamato “polyethylene glycol”.
- È figlia di un’avventura e la rivelazione è avvenuta a 72 anni, nel libro Julie Andrews: An Intimate Biography. La madre Barbara glielo rivelò da ragazzina, ma da allora non è cambiato nulla: ha continuato la sua vita normalmente, considerando Ted Wells, il padre che la crebbe, come quello vero.
- Una rosa porta il suo nome e non c’è da stupirsi vista la sua infinita eleganza. La varietà in questione è di colore arancione-rosa e fu presentata al pubblico durante il Chelsea Flower Show del 1992.
- Nel 1964 uscì al cinema il film My Fair Lady, che Julie Andrews portò al successo in teatro. Qui a interpretare Eliza ci fu invece Audrey Hepburn e la scelta ricadde su di lei per motivi meramente commerciali. La Hepburn infatti era già una star rispetto alla Andrews, che però nel frattempo ottenne il ruolo per Mary Poppins. Lo scandalo scoppiò quando il pubblico venne a conoscenza che la Hepburn non aveva cantato in My Fair Lady e allo stesso tempo scopriva il talento di Julie al cinema. L’anno dopo agli Oscar, Audrey non fu nemmeno nominata, mentre Julie Andrews vinse come miglior attrice.
- Più volte non ha fatto mistero durante le interviste del suo ottimo rapporto con la psicoterapia. In alcuni momenti della sua vita infatti ha avuto la necessità di confrontarsi con un terapeuta per trovare determinate risposte.
- Negli anni Julie è stata spesso riconosciuta come icona Disney, ma si è rivelata anche un’ottima icona gay. Molti componenti della comunità Lgbtq+ prendono spunto proprio dalla sua forza per andare avanti con le varie lotte. Due sono in particolare i personaggi rappresentativi di questa caratteristica: Mary Poppins e Maria Von Trap. Entrambe infatti sono contro ogni ordine prestabilito, che trasferite nella realtà avrebbero potuto capire e comprendere la natura sessuale meglio di qualsiasi altro genitore.
- Nel 1991 legò il suo nome all’Aids interpretando nel film L’ultimo Abbraccio, la madre di Hugh Grant, gay con un fidanzato in fin di vita. Il personaggio della Andrews convincerà la madre di quest’ultimo a mettere da parte i pregiudizi per salutare per sempre suo figlio.
- Karen Dotrice, interprete di Jane Banks, durante un’intervista dello scorso anno, ha messo in luce il lato dark di Mary Poppins affermando: “Sul set Julie fumava come una ciminiera. Dopo due giorni in cui tutte erano gentile con noi bambini, cominciarono tutti a parlare come scaricatori di porto, compresa Julie, che si intratteneva con le maestranze in un linguaggio scurrile”.
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