Kessie trequartista, il Gasp ci aveva visto lungo!
Per il Presidente è un ritorno alle origini. Nel suo unico anno in A all’Atalanta, Gasperini gli affidò il ruolo di trequartista aggiunto
Quando qualcosa funziona, perché non ripeterla? Potremmo riassumere così l’esperimento provato da Pioli nella partita di ieri. In Empoli-Milan il Presidente Franck Kessie è tornato alle origini, occupando un ruolo del campo che non gli apparteneva più da 5 anni. A causa delle numerose assenze nelle fila rossonere, e di un Brahim Diaz non al meglio, l’ivoriano è stato piazzato sulla trequarti del diavolo.
Un cambio che ha subito dato i suoi frutti, visto che dopo appena 10′ il Presidente è andato subito a segno con un tiro di precisione dentro l’area di rigore. E dopo mezz’ora, al 42‘ l’ivoriano si ripete, siglando così la sua doppietta personale. La mossa di Pioli di mettere Kessie alle spalle della punta, e di consentirgli di entrare in area ha ripagato. Un’idea che però già qualcun altro ebbe su Frank, alla sua prima stagione in Serie A.
Gasperini ne capisce di calcio
È il 2016, e a Bergamo un giovane ivoriano sta iniziando di recente ad affacciarsi alla prima squadra. Un piccolo Franck Kessie, non ancora 20enne, inizia a farsi conoscere nel mondo Atalanta. La sua struttura fisica, la discreta tecnica e il carisma che già da giovanissimo lo accompagnava impressionarono Gasperini, anche lui al primo anno sulla panchina della Dea. Nell’ivoriano il Gasp vede un giocatore perfetto per la sua mediana, capace di primeggiare anche su avversari più esperti.
Ma ciò che l’allenatore ex Genoa non conosceva, era la vena realizzativa di Franck. Alla sua prima partita in Serie A, contro la Lazio, il non ancora Presidente si fece conoscere al grande pubblico presentandosi con una doppietta. Si ripetette anche nelle due giornate seguenti, andando a segno contro Samp e Torino. Non sembrò un caso che infatti la posizione di Kessie fosse solo all’apparenza sulla mediana. In realtà gli ordini del Gasp per lui erano quelli di rientrare in posizione in fase di copertura. Sullo sviluppo dell’azione invece l’ivoriano aveva libertà di inserimento, posizionandosi alle spalle della punta, all’epoca Petagna, ed in mezzo alle due ali offensive, Gomez e Kurtic.
Pioli fa di necessità virtù
Nell’ultimo mese e mezzo il Milan è stato costretto ad escogitare mille rimedi per sopperire all’assenza dei suoi uomini chiave. A turno, quasi tutta la rosa rossonera ha subito un infortunio, costringendo il tecnico emiliano a dover rimodellare la sua squadra di giornata in giornata. In particolar modo, il maggior numero di stop subiti si sono registrati sui giocatori che occupano la trequarti avanzata. Con i titolari Leao, Rebic e Diaz fermi continuamente ai box, Pioli ha dovuto per forza contare sulle sue seconde linee.
Ecco quindi spazio per Messias, Krunic, il giovanissimo Maldini ed addirittura per il dimenticato Castillejo. A turno ognuno di loro ha avuto modo di giocare e di rispondere presente. Contro l’Empoli però si è voluto provare qualcosa di diverso. Si è voluto puntare tutto sul Presidente trequartista. E lui ha dimostrato ancora una volta di meritare questo soprannome. Chissà se il Gasp abbia sorriso guardando la partita del suo ex gioiello.
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