28 Giugno 2021 - 18:10

L’Italia decide di non decidere: il lato oscuro della comunicazione azzurra

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Sì, no, forse: sarà il Belgio a decidere per l’Italia. La lotta al razzismo del calcio italiano si trascina per inerzia, sull’onda dei movimenti europei. FIGC, così non ci siamo

I giocatori della Nazionale italiana si inginocchieranno qualora i colleghi della selezione del Belgio dovessero decidere di farlo: una scelta che non risponde alla condivisione degli ideali del “Black Lives Matter”, bensì a una solidarietà nei confronti della volontà della squadra sfidante.

Questo quanto comunicato a Repubblica da esponenti FIGC: una dichiarazione che più che acquietare gli animi, rischia di rivelarsi un problematico effetto boomerang.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi relative alle dichiarazioni di Bonucci sulla scelta o meno di inginocchiarsi simbolicamente prima del fischio d’inizio contro l’Austria, la rappresentativa spreca l’ennesima occasione per comunicare, in modo chiaro e limpido, i motivi della propria scelta.

Accodarsi in modo del tutto passivo e senza la benché minima volontà di riconoscere il valore simbolico del gesto, che si condivida o meno l’azione stessa, fa sprofondare ancora una volta l’Italia, almeno quella del calcio, in un becero calderone di vuoto populismo.

Se davvero in contrasto con il messaggio del Black Lives Matter veicolato dall’ormai famoso inginocchiamento, Bonucci e soci potrebbero esporre con intelligenza e sensibilità i motivi di una tale presa di posizione.

Un atteggiamento fermo e deciso che evidentemente lascerà il posto ancora una volta a un più facile scaricabarile, in questo caso nei confronti di un Belgio ben più convinto delle proprie idee sul tema.