La Bulgaria tiene in ostaggio Albania e Macedonia del Nord
Sofia accusa Skopje di distorsione della verità storica e incitazione all'odio. Intanto l'Albania si ribella
Sembra surreale, specie in questo periodo storico. Adesso che tutti gli occhi sono concentrati sulla guerra in Ucraina, all’interno dell’Europa continuano i conflitti. Questa volta a tener banco è l’ingresso nell’UE dell’Albania e della Macedonia. Per approvare i nuovi entranti, serve l’unanimità di tutti gli stati attualmente membri. Cosa che pare non verificarsi, visto la convinta opposizione della Bulgaria.
Lo stato slavo non accetta in particolare l’ingresso della Macedonia del Nord, poiché nei suoi confronti vi sono molti disaccordi. Il conflitto nasce principalmente sull’identità bulgara minata dal popolo macedone, il quale è accusato di distorcere la verità storica appropriandosi della paternità di personaggi e figure importanti ritenute di stretta appartenenza alla tradizione storica e culturale bulgara. Oltre a ciò, Sofia accusa Skopje di non rispettare i diritti della minoranza bulgara in Macedonia del Nord, e di incitare l’odio verso la Bulgaria. Siccome la richiesta dell’ingresso delle due nazioni viaggia nello stesso fascicolo, anche l’Albania diventa così schiava degli slavi.
La reazione degli esponenti politici
Non si è fatta di certo attendere la risposta dei protagonisti chiamati in causa. Infatti il premier albanese Edi Rama, arrivando a Bruxelles per il summit sui Balcani occidentali, ha esposto il suo disaccordo sull’argomento, senza usare mezzi termini. “È una vergogna che un paese Nato, la Bulgaria, prende in ostaggio altri due paesi Nato, la Nord Macedonia e l’Albania, nel pieno di una guerra nel nostro cortile di casa, e che altri 26 Paesi restano fermi e impotenti”. “Non cambiamo la rotta, costruire l’Europa in casa nostra, perché non c’è altra opzione al percorso d’integrazione – ha continuato il premier albanese – È cosa buona dare lo status di candidato all’Ucraina ma spero che il popolo ucraino non si faccia troppe illusioni”.
Insieme a lui, anche il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha detto la sua sul veto bulgaro. “Il vertice dei Balcani occidentali è un momento importante per rinvigorire il processo di allargamento nella regione, per mandare un segnale chiaro. Ci sono discussioni in corso in Bulgaria, stiamo seguendo da vicino la situazione”. Resta il fatto che per l’UE attualmente l’ingresso della Macedonia del Nord e dell’Albania resta di primaria importanza, per questo si lavorerà per far cadere le opposizioni bulgare.
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