31 Ottobre 2017 - 17:46

La rinascita dell’Inter: da Icardi a Spalletti ma non solo

spalletti inter

I nerazzurri proseguono la striscia positiva: Spalletti simbolo della rinascita di un’Inter ritornata ad alti livelli e che ora può lottare per lo scudetto

Il 1° novembre 2016, dopo la sconfitta a Marassi contro la Sampdoria, l‘Inter esonerava Frank De Boer a causa dei pessimi risultati della squadra che aveva raccolto appena 14 punti in undici partite.

A distanza di un anno, dopo aver battuto il Verona, i nerazzurri sono secondi in classifica alle spalle del Napoli, in piena lotta scudetto, nonostante l’obiettivo dichiarato di inizio stagione era il ritorno in Champions League.

In campionato gli uomini di Spalletti sono ancora imbattuti, ed hanno raccolto 29 punti in undici partite, miglior inizio di sempre ed il doppio di punti dello scorso anno, attraverso risultati importanti con la vittoria a Roma contro i giallorossi, quella nel derby contro i cugini del Milan ed il pareggio a Napoli.

L’uomo simbolo della squadra non è un giocatore, ma l’allenatore Luciano Spalletti, capace di creare un gruppo solido e vincente e di riportare entusiasmo in un ambiente che negli ultimi anni aveva ormai perso la pazienza.

Arrivato da Roma dopo un ottimo secondo posto nello scorso campionato, il mister di Certaldo è riuscito a ridare le giuste motivazioni a giocatori sul piede di partenza, come Candreva e Perisic (adesso punti fermi della squadra) e a giocatori come Nagatomo e D’Ambrosio che negli ultimi anni erano stati duramente criticati dai tifosi.

La rinascita dell’Inter passa anche dal mercato estivo, attraverso quei giocatori voluti sempre da Spalletti per completare una rosa che aveva solo bisogno di qualche innesto. Dalla  Fiorentina infatti sono arrivati Borja Valero e Vecino, dando cosi qualità e quantità a centrocampo, e dalla Sampdoria Skriniar che insieme a Miranda forma una difesa impenetrabile.

Ai giornalisti che gli chiedono di vittoria dell scudetto, Spalletti risponde cosi: “Ci siamo dentro fino al collo, non ci tiriamo indietro, ma le squadre sono tutte lì e forse qualcuna come il Milan rientrerà”.

Una cosa è certa: quest’Inter se la giocherà fino alla fine.

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