10 Novembre 2015 - 15:11

“Le Iene”, Nadia Toffa nel Salento per salvare gli ulivi

Nadia Toffa

Nadia Toffa è tornata in Puglia dopo l’abbattimento di ulivi secolari, simbolo della regione. È stata trovata una cura per sconfiggere il batterio della Xylella

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Il pianto inconsolabile di un contadino, mentre pronuncia la frase: «Mi si spezza il cuore», ha aperto il servizio sugli ulivi del Salento dell’inviata Nadia Toffa, andato in onda ieri sera durante la 7ª puntata de “Le Iene”, su Italia 1.

Nadia Toffa durante il servizio sugli ulivi del Salento

Dopo la parentesi di “OpenSpace”, la “iena” torna in Puglia, precisamente in provincia di Brindisi, dove hanno iniziato a sradicare centinaia di ulivi centenari a causa del batterio della Xylella; la giornalista bresciana aveva già affrontato il problema nella puntata andata in onda il 2 aprile scorso, dopo che gli ulivi erano stati colpiti da uno strano disseccamento in forte espansione, costituendo il primo caso al mondo, dopo che questo batterio killer aveva già devastato i vigneti della California e degli agrumeti in Brasile.

L’UE ha chiesto all’Italia un intervento drastico per prevenire il contagio di altre piante, ma un assurdo decreto per l’emergenza Xylella stabilisce che oltre a estirpare gli ulivi infetti, bisogna abbattere anche quelli sani nel raggio di 100 metri, così molti ulivi carichi di olive sono già stati rasi al suolo, creando zone desertiche. «Vedere abbattute delle piante sane con delle olive sopra, piene di vegetazione, ti fa male al cuore» dice Fabio Ingrosso, presidente della Copagri (Confederazione Produttori Agricoli) di Lecce.

Ma un barlume di speranza lo restituisce la prof.ssa Antonia Carlucci, dell’Università di Foggia, secondo la quale questo batterio che ammala gli alberi può essere curato, dimostrando questa tesi con l’illustrazione di fotografie che ritraggono alberi “scheletrici” che dopo i trattamenti hanno ripreso a fiorire e persino a fruttificare, sottoponendo questi risultati di una rinascita insperata al ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, che si è mostrato immediatamente disponibile a incontrare i ricercatori per trovare delle soluzioni. Uno studio positivo che ha convinto anche Francesco D’Alonzo, presidente degli Agronomi della provincia di Brindisi, il quale scarta categoricamente l’ipotesi dell’abbattimento, aggiungendo che la cura è l’unico metodo per risolvere il problema.

Il servizio prosegue con l’abbraccio dell’inviata al contadino affranto, mentre un altro non ha la forza di guardare quando abbattono gli ulivi sotto i suoi occhi disperati, invece un altro ancora si interroga sul futuro di questi terreni e dei suoi figli.

Nadia Toffa e Al Bano

L’inchiesta poi si chiude con la Toffa che mostra un ulivo secolare di valore inestimabile, con la targhetta che lo certifica come patrimonio UNESCO, che secondo Al Bano, originario proprio del brindisino, ha 900 anni, la stessa età della Torre di Pisa e più giovane di due secoli rispetto alla nascita del Sommo Poeta Dante Alighieri, in un’idea straordinaria di antichità.

«Questi ulivi sono le mie braccia, la mia infanzia, la mia fantasia; questi giganti della natura hanno ancora diritto alla vita. La Puglia senza ulivi è come il Vaticano senza la Cappella Sistina» ha asserito il cantante di Cellino San Marco, mentre scruta il simbolo della sua terra.

La “iena” ha interpellato anche Caparezza, un altro pugliese appartenente al mondo musicale: «L’albero di ulivo è esattamente come un parente, per cui quando si ammala un parente la prima cosa che pensi è salvarlo, non abbatterlo» ha dichiarato ai microfoni de “Le Iene” il rapper di Molfetta.

Speriamo che l’Unione europea ponga fine a questi folli abbattimenti degli ulivi, fonte di ricchezza e simbolo della regione più bella del mondo (un riconoscimento testimoniato anche da National Geographic); non ricordiamoci della Puglia solo d’estate per soddisfare i nostri desideri vacanzieri, la nostra voce può salvare i giganti del Salento!

Per rivedere il servizio di Nadia Toffa clicca qui.

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