1 Dicembre 2015 - 16:19

Le Iene, «e il naufragar m’è dolce in questo mare»

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La Iena Nadia Toffa si è recata in Puglia, alle porte del Salento, perché vogliono costruire un impianto fognario che sverserà direttamente i liquami in mare, danneggiando così un’area protetta

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Questa settimana il programma televisivo di Italia Uno, Le Iene, si è occupato di tutela del territorio e di ecosistema. L’inviata Nadia Toffa, infatti, si è recata in Puglia, più precisamente nel territorio compreso tra Manduria e Sava, alle porte del Salento. In queste meravigliose località turistiche è possibile assistere ad un vero e proprio spettacolo della natura: chilometri di spiagge baciate dal Sole e bagnate da un mare con acque limpide e trasparenti, dove vivono e nidificano specie di animali rarissime, come i fenicotteri rosa o il Cavaliere d’Italia, una specie protetta che passa da qui per arrivare fino in Africa, oppure le tartarughe marine che in queste bellissime spiagge depongono le uova. Un vero e proprio Paradiso Terrestre, un giardino naturale piantato in casa nostra, che però l’Amministrazione pubblica vuole distruggere.

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L’inviata de Le Iene, Nadia Toffa

La Regione Puglia, infatti, ha deciso di costruire in questa oasi incontaminata uno scarico fognario che sverserà direttamente in mare liquami e rifiuti organici, deturpando e compromettendo per sempre l’area protetta. La Iena Nadia Toffa, per vederci chiaro, ha intervistato Francesco Di Lauro, responsabile del WWF Taranto, che ha dichiarato:

Senza alcuna depurazione è come buttare in mare la cacca…passatemi il termine

Tutto ha inizio 10 anni fa, quando la Regione Puglia si trova a dover risolvere un problema: da una parte c’è il paese di Manduria che ha un depuratore vecchio da sostituire, perché inquina, dall’altra parte invece c’è il paese di Sava che non ce l’ha proprio il depuratore e che quindi non può utilizzare neanche le fogne. Da qui nasce il progetto della Regione di costruire per questi due paesi un depuratore in comune, che raccolga gli scarichi fognari e che grazie ad una tubatura lunga chilometri scarichi direttamente in mare: si verrebbe a creare in questo modo una vera e propria fogna a cielo aperto. Addirittura il progetto iniziale prevedeva gli scarichi delle fogne sulla spiaggia, ma per fortuna questa pazzia è stata poi abbandonata.

L’attuale progetto prevede gli sversamenti dei liquami tra due riserve naturali, da una parte il fiume Chidro e dall’altra le Saline: peccato che tutta questa zona faccia parte di un progetto della Regione Puglia, che molti anni fa ha istituito una riserva naturale integrale, un’area protetta che con la realizzazione di uno scarico fognario verrà compromessa; tutti gli animali della riserva scapperanno e l’ecosistema marino sarà distrutto. Questa scelta non danneggerà solo la natura, ma anche la salute delle persone, perché a livello batteriologico gli scarichi fognari riempiranno le acque marine di sostanze infettive, rendendo il tratto di mare non balneabile, con pesanti danni anche al settore turistico.

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La bellissima riserva naturale di Manduria, che la Regione Puglia vorrebbe danneggiare con uno scarico fognario nel mare

A non volere questo folle progetto sono in tanti: circa 16 comuni limitrofi hanno espresso parere contrario alla costruzione dello scarico, perché il mare è un bene prezioso di tutti i cittadini, che da anni scendono nelle piazze per protestare, come l’Associazione “No Scarico a Mare”. Ma nessuno fino ad oggi è stato preso in considerazione. La Regione fa finta di non vedere e non sentire le proteste dei suoi cittadini, nonostante ci siano molte alternative valide al suo disastroso progetto, molto meno dannose ed anche meno costose: Nadia Toffa ci illustra l’alternativa del prof. Mario Del Prete, geologo e docente dell’Università di Potenza, consulente del Comune di Avetrana che già nel 2011 aveva proposto alla Regione una diversa soluzione, che è quella dello scarico al suolo attraverso una maggiore depurazione delle acque, in modo tale che esse possano essere utilizzate sia in agricoltura che essere immesse nel sottosuolo. Oltre a questa soluzione, ci sarebbe anche la fitodepurazione, cioè un sistema per prendere l’acqua che esce dal depuratore e portarla alla depurazione ottimale grazie alle piante, che vanno così a ricreare ambienti naturali bellissimi.

Tutti questi progetti alternativi sono stati presentati alla Regione Puglia decine di volte, ma completamente ignorati. Nadia Toffa è andata quindi a chiedere spiegazioni all’ex governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, che ha approvato il progetto dello scarico a mare quando era Presidente: la risposta dell’on. Vendola, che per ben 10 anni ha governato il territorio pugliese, è stato un « vaff****o » rivolto alla Iena Nadia Toffa.

Le iene

Nadia Toffa e l’ex Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola

Un’Amministrazione pubblica ed una politica che dovrebbero garantire il rispetto e la tutela del territorio, ma che invece non si fa scrupoli a distruggere, rovinando il suo gioiello più prezioso, evidentemente sono mosse da interessi economici che “puzzano” come le fogne che intendono costruire.

Per vedere l’intero servizio di Nadia Toffa clicca qui.

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