20 Agosto 2021 - 15:19

Le “Stelle cadenti” di Ermal Meta: esprimi un desiderio – recensione

Ermal Meta

“Stelle cadenti” è il nuovo singolo di Ermal Meta, fuori dal 10 agosto. Il brano musicalmente intenso, disegna una parete colma di sogni. La recensione di Zon.it

Se potessimo disegnare un desiderio che aspetto avrebbe? Probabilmente le linee della mente inizierebbero a congiungere tutti i punti, collocandoli al posto e al momento giusto. Questo è il background di “Stelle cadenti”, il nuovo singolo di Ermal Meta, fuori dal 10 agosto. Ecco la recensione di Zon.it.

Il cantautore ha scelto proprio la notte di San Lorenzo per lanciare il nuovo estratto da Tribù Urbana, album che contiene “Un milione di cose da dirti”, 3° classificato a Sanremo 2021 e “Uno”, inno ufficiale degli Europei di calcio.

Successi che dimostrano la pasta di cui è fatto Tribù Urbana, un album ragionato e che mette insieme universi pop dagli incastri semantici più vari. “Stelle cadenti” nella fattispecie, tocca corde romantiche, in un’accezione per niente scontata.

Ermal Meta infatti, immagina un dialogo, vis a vis, con l’universo e le sue meraviglie. “A volte, guardando il cielo con tutte le sue stelle, l’occhio unisce quei nei luminosi in maniera irrazionale creando delle figure irraggiungibili” scrive l’artista nel post che presenta il singolo.

Queste figure diventano i nostri sogni, desideri, pensieri verticali” prosegue così nella descrizione fornendo l’identikit perfetto. “Una volta all’anno alcune delle lucciole della volta celeste si tuffano sulla terra e bruciano in fretta, bruciano così meravigliosamente bene“.

Il significato del testo

Dare forma ai desideri è un’impresa da pochi, ma tutti sono capaci di sognare. Basta alzare gli occhi al cielo e congiungere con l’aiuto delle mente ciò che rende reale l’immaginato. Il soffitto della nostra stanza può diventare così un connubio di stelle, alcune fisse e luminose, altre cadenti.

Quei fascinosi nei luminosi bruciano e nel farlo emettono luce, raggiungendo nel vicino spettro prossemico chi o cosa ci circonda. Ancora una volta Ermal Meta con questo brano trascina l’ascoltatore all’interno di precise sfere visive in cui le sue metafore prendono colore e suonano in una centrifuga elettro-pop.

Con “Stelle cadenti” l’artista conduce l’ascoltatore verso quei pericolosi ed attrattivi “pensieri verticali”. Discorsi all’interno dei quali anche perdersi può rappresentare un’avventura, un percorso in scoperta dalla caduta vertiginosa, ma certamente luminosa.

Il videoclip del brano

Il videoclip di “Stelle cadenti” ha per protagonista il ballerino ex talento di Amici di Maria, Tommaso Stanziani. Voluto dallo stesso Ermal Meta, con queste parole l’artista ha annunciato la partecipazione di Stanziani all’interno del video:

Per il video di ‘Stelle cadenti’ ho chiesto ad una stella di interpretare quello che questa canzone gli trasmetteva. Questo è il risultato e ne sono molto felice. Ringrazio di cuore @tommasostanzanii per essersi lasciato attraversare dalla mia musica. Spero che vi piaccia tanto quanto a me“.

Ecco il testo di “Stelle cadenti”

Devo smettere di fumare
avrò smesso cento volte
e pure di guardarti, di guardarti così forte
tu dici che mi fa male, ma non ti frega niente
è la verità

Devo smettere di parlare che ho bevuto troppo
ma siamo tutti un po’ ubriachi di qualcosa o di qualcuno
ma si lasciamo stare che un regalo che nessuno vuole
è la verità
Dimmi che mi vuoi bene
anche se non ci credi
dimmi che mi vuoi bene finché resto ancora in piedi
dimmi che vuoi partire
prestami dei ricordi
dimmi che mi vuoi bene sempre più di tutti gli altri
non siamo mica stelle cadenti

Se potessimo iniziare le storie all’incontrario
così verso la fine potersi vivere l’inizio
con questo schifo di dolore, che tu dici non è niente e che passerà

Dimmi che mi vuoi bene
anche se non ci credi
dimmi che mi vuoi bene finché resto ancora in piedi
dimmi che vuoi partire
prestami dei ricordi
dimmi che mi vuoi bene sempre più di tutti gli altri
non siamo mica stelle cadenti
Ho voglia di cantare
ho voglia di fare tardi
se poi mi sento solo, svegliare tutti quanti
sentire te che ridi di me che parlo come fossi Dio,
ma sono solo io, solo io

Dimmi che mi vuoi bene, anche se non mi vedi
dimmi che mi vuoi bene finché sono ancora in piedi
e prima di partire, prenditi i miei ricordi
che io ti voglio bene sempre più di tutti gli altri
non siamo mica stelle cadenti

Ma si lasciamo stare
arrivederci