Lega, la rivoluzione di Salvini: ecco come cambierà
Il nuovo corso della Lega e di Salvini è il commissariamento delle strutture federali. Il tutto per finalizzare un partito ex-novo totalmente sovranista
Si respira aria nuova in casa Lega, aria di vera e propria rivoluzione (e che rivoluzione). Il partito, constatata ormai l’effettiva egemonia che si sta creando nel Governo, è pronto a fare un ulteriore passo, un ulteriore step per legittimare ulteriormente il suo ruolo. Salvini pensa in grande, ed è pronto a riformare da capo il suo partito. Come? Rendendolo ulteriormente sovranista, rifondandolo da capo dalla base, fin dalla sua organizzazione/gerarchia interna.
Non basta, infatti, dichiararsi solamente euroscettico. Ci mancherebbe. Bisogna dare un’idea profonda di ciò che è il sovranismo. E dunque, ecco l’idea geniale. Se la Lega sarà un nuovo partito, per inglobare gli scontenti esterni, non è ancora detto, ma certamente darà inizio ad un nuovo corso.
Domani, infatti, la convocazione del consiglio federale non dovrebbe essere un incontro come tutti gli altri. Salvini vuole avviare da subito un adeguamento interno per prepararsi a correre da solo anche per le future elezioni politiche, con buona pace del Movimento 5 Stelle. A confermare questa voce, vi è anche l’ex governatore della Lombardia, Roberto Maroni, secondo il quale l’appuntamento che aprirà la settimana genererà il commissariamento di tutte le strutture federali.
Per l’ex segretario, il vicepremier fa sul serio. Ciò verrebbe dimostrato anche dall’improvviso cambio dei colori storici, passati di colpo dal verde al blu. Segno di un partito completamente diverso rispetto al passato e rifondato da zero. Secondo Maroni, l’autonomia non è un fattore solamente territoriale, ma sta diventando una vera e propria questione politica.
Nulla nasconde, ormai, che il centrodestra è una realtà sempre più “Lega-centrica“. Ma, in ogni caso, il supporto degli altri partiti come Forza Italia o Fratelli D’Italia è ancora fondamentale in campo regionale, per garantirsi il controllo territoriale.
Il progetto dopo le Europee
Naturalmente, per far tutto in poco tempo, ci vorrebbero davvero i salti mortali. Le Elezioni Europee incombono (si voterà a Maggio), dunque mancano meno di due mesi ad un passo cruciale nella politica mondiale odierna. Nulla toglie, però, che questo progetto di una nuova realtà, di un centrodestra totalmente sovranista, non si possa realizzare subito dopo il voto.
Infatti, strategicamente, ciò potrebbe essere addirittura avallato dal risultato degli exit poll europei. Secondo i pronostici, ci dovrebbe essere il definitivo boom delle realtà sovraniste ed euroscettiche di tutta Europa. E questo potrebbe dare il lancio alla nuova realtà che si staglia sul mondo politico internazionale, uno spazio che, se torniamo a 10 anni fa, era addirittura impensabile. Naturalmente, il fautore di tutto è Matteo Salvini, sempre più leader incontrastato italiano, imbattibile dal punto di vista comunicativo, scaltro e oculato.
Ora, tutti nella Lega, anche coloro che sono “di vecchia data”, coloro che hanno fondato il partito sono costretti a scendere a compromessi con il nuovo “imperatore”. Un imperatore che ha un progetto ben lucido, in mente. Un imperatore i cui oppositori o si son dati la zappa sui piedi da soli (come il Movimento 5 Stelle), oppure sono impegnati in una rifondazione che non troppo riesce (come il PD).
A questo punto, la strada per espletare tutto lo strapotere di cui la Lega è proprietaria è davvero semplice. E soprattutto, anche il momento storico favorisce il definitivo balzo in avanti per poter governare da solo, senza i fastidi “giustizialisti” altrui, senza impedimenti di alcun tipo. Il futuro, ormai, è designato. E parla di un solo colore: blu. La rivoluzione passa anche da questo, e promette di confermare a pieni voti l’egemonia della destra sull’Italia e sull’Europa.
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