Legge anti-Lgbt firmata dall’Ungheria: Von der Leyen lancia l’ultimatum
Il governo ungherese firma la legge anti-Lgbt: “Questa legge è vergognosa” dichiara la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è tornata a trattare il tema dei diritti nell’Unione europea a seguito della legge anti-Lgbt firmata dal governo ungherese di Viktor Orban. Anche la Polonia è finita sotto accusa per le sue Lgbt free zone ovvero zone delle città nelle quali è stato eliminato qualsiasi riferimento ai diritti Lgbt e all’interno delle quali per una persona omosessuale, transessuale o bisessuale è praticamente impossibile passare.
“I capi di Stato e di governo hanno condotto una discussione molto personale ed emotiva sulla legge ungherese – ha dichiarato la capa di Palazzo Berlaymont intervenendo in plenaria al Parlamento europeo sulle conclusioni dell’ultimo Consiglio Ue – Praticamente l’omosessualità viene posta a livello della pornografia e questa legge non serve alla protezione dei bambini, è un pretesto per discriminare. Questa legge è vergognosa.
Von der Leyen lancia così un ultimatum a Budapest: “Se l’Ungheria non aggiusterà il tiro, la Commissione userà i poteri ad essa conferiti in qualità di garante dei trattati. Dobbiamo dirlo chiaramente, noi ricorriamo a questi poteri a prescindere dallo Stato membro. Dall’inizio del mio mandato abbiamo aperto circa 40 procedure di infrazione legate al rispetto dello stato di diritto e se necessario ne apriremo altre.
Continua la Presidente: Non possiamo restare a guardare quando ci sono regioni che si dichiarano libere dagli Lgbt. Non lasceremo mai che parte della nostra società sia stigmatizzata a causa di quello che si pensa, dell’etnia, delle opinioni politiche o credi religiosi. Non dimentichiamo che quando difendiamo parti della nostra società noi difendiamo la libertà di tutta la nostra società“.
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