Secondo Fischer, infatti, “E’ più facile parlare di sessualità nel contesto di opere d’arte che esistono da millenni, familiarizzandosi con le culture di civiltà distanti nel tempo e nello spazio. È un modo per ampliare la missione civica dei musei con la possibilità di affrontare argomenti difficili in uno spazio protetto”.
Le opere in mostra
Tra i pezzi del British Museum che verranno usati per la lezione si sesso ci saranno la Warren Cup, una coppa dell’era Romana, e Gli amanti di Ain Sakhri, una scultura trovata in una grotta del deserto della Giudea che risale a 11 mila anni fa, considerata la più antica rappresentazione di un rapporto sessuale.