11 Ottobre 2021 - 14:46

Ligabue: “Tre volte ho pensato di dire basta”

Ligabue E' andata così

Il rocker di Correggio si racconta nella docufiction “E’ andata così”, disponibile dal 12 Ottobre su RaiPlay

Sarà disponibile da domani, martedì 12 Ottobre 2021, su Raiplay “E’ andata così”, docufiction per la regia di Duccio Forzano che racconta i trent’anni di carriera di Luciano Ligabue: “In questi trent’anni ho lavorato a testa bassa e tanto, tra film, dischi, libri e concerti. Il Covid mi ha costretto per la prima volta a guardarmi indietro e l’ho fatto con nostalgia ed anche un pizzico di tenerezza”, ha detto il rocker di “Certe donne brillano” presentando la serie in conferenza stampa.

Il progetto, “Ci abbiamo lavorato per più di un anno”, asserisce la direttrice di Raiplay Elena Capparelli, si compone di sette capitoli da tre episodi ciascuno della durata di 15 minuti, per un totale di circa 300 ore di girato.

A tenere le fila del racconto, come un deejay – confidente l’attore Stefano Accorsi: “A Stefano mi lega un’amicizia di vecchia data”, ha spiegato Luciano, “Lui, oltre ad essere un grande professionista, è uno che sa anche cazzeggiare, e farlo insieme ci viene benissimo”. E ancora: “Stefano da una parte racconta, sarà il narratore, dall’altra sarà il mio confidente. Mi piaceva l’idea di raccontarmi ad un amico più che fare un’intervista classica con un giornalista”.

Dagli esordi al grande successo degli Anni Novanta, “E’ andata così” non lesina il racconto del Ligabue privato (“Uno degli aggettivi che usano più spesso su di me è riservato, e in una puntata provo a scrollarmelo di dosso”) che nel corso della sua iperbole artistica ha attraversato almeno tre grandi momenti di crisi:

“Volevo ritirarmi già dopo i primi due album (…) Avevo timore di non riuscire a gestire tutta quella popolarità. Poi, però, grazie a Miss Mondo ne sono uscito. In quell’album parlo proprio di questo: dei lati oscuri del successo, che ci sono anche se parlarne non è figo”.

Altro stop nel 2016, all’epoca dell’album Made in Italy: “Quello è stato un album complesso. Essendo diventato poi un film, mi sono ritrovato per la prima volta a dare voce a un’altra persona, il protagonista della storia Rico. Per uno scherzo del destino, io la mia voce in quel periodo l’avevo persa a causa di un polipo alle corde vocali: è stato un periodo difficile, non solo perché ho dovuto rimandare i concerti ma anche perché temevo che la mia voce non sarebbe più stata la stessa”.

A causa della pandemia, Ligabue ha dovuto rimandare la festa per i suoi trent’anni di carriera a Campovolo, ad oggi prevista per il 4 Giugno 2022: “La stella polare che mi ha spinto a non mollare è il fatto che io non potrei vivere senza fare concerti. Sono tossico di quella roba lì, del guardare la gente che ho di fronte. Sono il mio spettacolo personale, forse addirittura migliore di quello che io potrei offrire loro. Questo Campovolo me lo merito e se lo merita anche chi ha avuto la pazienza di conservare il biglietto per due anni”.