19 Settembre 2019 - 16:37

Lorenzin-PD: l’ennesimo cambio di volta di una carriera poco chiara

Lorenzin

Beatrice Lorenzin, tramite un’intervista, ha confermato la sua entrata nel Partito Democratico. L’ennesimo passo “trasformista” della sua carriera politica

C’erano una volta sani valori, sani principi che in politica valevano più di ogni altra cosa. Il prestigio di un incarico non era nemmeno preso in considerazione. Ciò che contava era l’attaccamento a degli ideali, ad un partito politico che rappresentava in toto la propria persona. Un’abitudine andata smarrita, ormai, con l’ingresso della Seconda Repubblica, e ancora più accentuata con l’avvenire della Terza. L’ultima “malcapitata” (se così si può definire) è Beatrice Lorenzin, una politica che ha fatto del “salto del partito” la sua disciplina preferita.

Quest’ultima, deputata ed ex ministra della Salute nei governi Letta, Renzi e Gentiloni, entrerà nel Partito Democratico. A confermarlo è stata lei stessa. Dopo una carriera intera passata nel centrodestra, prima al fianco del prode Cavaliere Berlusconi, successivamente accanto a quello che si reputava il suo “erede”, ovvero Angelino Alfano, cambia di sponda. Niente più mire conservatrici, niente più centrodestra, ma l’esatto opposto. Ora la sua svolta è liberale, riformista e progressista. Insomma, tutto quello in cui aveva creduto finora, di colpo, si è trasformato in un “brutto ricordo”. Lei stessa fornisce il motivo di questa clamorosa svolta.
Ho capito che in questo momento, nel PD, si apre uno spazio enorme per chi vuole rappresentare un’area di centro, liberale e riformista. C’è bisogno di una grande casa politica per combattere alla pari con il vero avversario di tutti noi che è Matteo Salvini e il concetto di democrazia illiberale che sta portando avanti.” ha dichiarato Beatrice Lorenzin.

Dunque, il “vero” motivo per cui la deputata ha realizzato questa svolta è da ricondurre alla semplice appartenenza politica, a degli ideali che non verrebbero traditi. Tuttavia, sembra solamente l’ennesimo “cambio di bandiera” a cui la politica italiana ci ha abituato in questi ultimi anni.

Una carriera poco chiara

D’altronde, Beatrice Lorenzin non è mai stata molto amante e ligia del partito fisso. Nella sua carriera, infatti, troviamo continui ribaltamenti di fronte. Nel 2008 è stata eletta deputata con il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi. Successivamente è passata a Nuovo Centrodestra e Alternativa Popolare, due partiti guidati da Angelino Alfano. In seguito, ancora, è stata leader della lista elettorale Civica Popolare, una lista elettorale di centro che non aveva la benché minima affinità con gli altri partiti. Infine, negli ultimi mesi alla Camera ha fatto parte del Gruppo misto.

Da oggi in poi, invece, sarà iscritta al partito di centrosinistra più grande d’Italia. Una vera e propria svolta dal punto di vista lavorativo, per lei che è stata sempre abituata a restare nell’anonimato. Viene il dubbio, a questo punto, di come il PD abbia potuto accogliere una personalità politica a dir poco ambigua come Beatrice Lorenzin. Soprattutto, quale apporto potrà mai donare una politica che ha cambiato mille volte il proprio pensiero e la propria bandiera? Oltretutto, questo nuovo cambio di maglia offre a Salvini lo spazio per attaccare nuovamente un partito che è già sull’orlo del tracollo per le sue “malefatte” (se così le possiamo chiamare).

Insomma, un ingresso che non giova a nessuna delle due parti. Ma tant’è.