28 Aprile 2016 - 18:54

Lorenzin lancia la proposta agli Stati Generali della Ricerca: “Pronti ad assumere ventimila ricercatori”

medicina di genere

Lorenzin propone un nuovo piano per fermare la fuga di cervelli: “Stiamo creando un nuovo scenario”

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Roma– In occasione della seconda giornata degli Stati generali della ricerca sanitaria, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha proposto numerosi spunti e novità per migliorare e aggiornare il campo della ricerca scientifica. Il progetto propone innanzitutto bandi ad hoc per selezionare “chi merita di ottenere il finanziamento per condurre una ricerca” per poi offrire “contratti che in una prima fase arrivano a durare fino a 7 anni”. Il progetto è nato soprattutto per regolarizzare i precari dando maggiore stabilità ai giovani ricercatori ma anche per attrarre altri professionisti. “L’idea è di rendere possibile per loro un percorso all’interno della sanità ospedaliera. In questo senso ci siamo ispirati all’Irlanda. Nei nostri Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico tra i quali il Besta di Milano e il San Matteo di Pavia, ndr) ci sono già circa 10mila precari. Persone che lavorano con contratto di uno o due anni, a progetto, senza avere certezze per il futuro“.

Lorenzin ricercaPer quanto riguarda gli stipendi la Lorenzin mostra le nuove modalità per valorizzare il lavoro dei ricercatori, finora “sottopagati”: “Chi fa ricerca negli Irccs e in generale nel sistema sanitario talvolta guadagna pochissimo, anche solo 800 euro al mese. Spesso i ricercatori vanno via dall’Italia proprio perché non hanno certezze sul futuro del progetto di studio che stanno portando avanti. Così perdiamo persone che potrebbero produrre valore qui”. L’ambizioso progetto sembrerebbe coinvolgere un buon numero di persone “Potrebbero essere meno di 20mila ma anche di più. Molti soldi li spendiamo già per chi sta negli Irccs e ci saranno stanziamenti aggiuntivi. Non ci dimentichiamo però che con il nuovo sistema chi non produce ricerche interessanti smetterà di essere pagato. Stiamo creando uno scenario nuovo.

Durante il suo intervento, il Ministro, ha più volte sottolineato l’importanza della prevenzione promuovendo nuovi stili di vita più sani: “Lavoriamo per promuovere gli stili di vita, legati all’alimentazione e all’assenza di alcol e di fumo. Poi c’è la vaccinazione, fondamentale per il benessere dei cittadini. La definirei il primo salvavita. Inoltre bisogna che gli screening funzionino. Devono essere chiamati tutti i cittadini nelle fasce di età a rischio ma bisogna anche fare in modo che tutti quelli che vengono convocati poi rispondano. Cosa che in molti casi non avviene. Ma quando ci si muove nel settore della prevenzione non vanno fatti interventi a pioggia, uguali in ogni regione. Ognuna deve muoversi a seconda della sua situazione. Al Sud ad esempio ci sono molti bambini obesi ma meno anziani, e di conseguenza un numero più basso di demenze rispetto al Nord. Bisogna quindi impegnarsi di più sul problema dei giovani con l’alimentazione“.

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