Luigi Pelazza racconta a Davimedia del suo lavoro di giornalista
Il primo ospite di Davimedia è stato Luigi Pelazza, che ha portato la sua testimonianza di giornalista d’inchiesta per Le Iene
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Luigi Pelazza è uno dei volti storici del programma televisivo Le Iene. Oggi, 15 ottobre, dalle ore 14.15, ha tenuto una lezione sul giornalismo d’inchiesta presso l’aula Nicola Cilento per la rassegna cinematografica Davimedia.
Al noto giornalista, famoso soprattutto per i suoi servizi all’estero, è toccato aprire l’edizione 2015 della kermesse organizzata presso l’Università degli Studi di Salerno. Fin dall’inizio Luigi Pelazza si è soffermato sulla natura commerciale della televisione dove è tutto calcolato e niente è lasciato al caso.
Per Luigi Pelazza “La libertà di stampa è anche potersi svegliare la mattina, partire e girare il servizio”. Poi ha concluso, dicendo: “Vado, racconto e so già che il servizio andrà in onda“.
Nella sua carriera giornalistica c’è stato un cambiamento radicale; fino a 5 anni fa, non essendo sposato, ha dichiarato di non avere problemi. Poi la situazione è cambiata, per cui oggi ci sono due o tre “servizi borderline” ancora da realizzare. In molti dei servizi al limite fatti in passato, la sua bravura, come ha dichiarato, è stata quella di “di sapere quando andare via” .
Affrontando l’argomento legale in merito ai servizi giornalistici, Luigi Pelazza ha svelato che non è la rete a pagare e a difendere i giornalisti. Grazie ad un’associazione ci sono dei legali che tutto l’anno lavorano per i giornalisti di Le Iene.
Il giornalismo divulgativo promosso da Le Iene, senza passare per la carta stampata, è una reinterpretazione del lavoro in chiave moderna. Dalla discussione nell’aula Cilento, questa forma di giornalismo viene definito come “un faro che si accende su diverse tematiche“. Rispolverando i servizi girati in Colombia e in Perù, ha rilevato cosa c’è dietro quello che è andato in onda.
Non evitando nessun argomento scomodo, si è discusso anche dell’accusa di concorso in corruzione per un suo servizio sulle patenti nautiche false. Trattando di argomenti sempre più legati al mondo criminale, Pelazza ha chiarito che la mafia non ammazza chi la racconta ma chi la combatte evidenziando: “So che noi non siamo il mezzo che la vuole combattere, ma lo strumento che la vuole raccontare“.
Nel suo lavoro da giornalista, Pelazza cerca sempre di trasmettere al pubblico quello che ha provato, senza dimenticare mai la professionalità. Con le sue parole: “Bisogna essere obiettivi, ma hai anche un cuore“.
Prima di concludere il suo intervento all’Università di Salerno ha detto che il lavoro del giornalista “È sempre bello perché ti arricchisci“.
Gli incontri di Davimedia sono una fonte di ricchezza unica per chi partecipa agli appuntamenti pensati per chi studia Scienze delle Comunicazioni e vuole intraprendere il mestiere di giornalista. Il prossimo appuntamento con Davimedia è per martedì 20 ottobre con il cantautore romagnolo Nek.
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