16 Ottobre 2018 - 13:35

Manovra, ecco tutti i temi: pace fiscale e quota 100 sugli scudi

Pace Fiscale

Dalla pace fiscale alla quota 100, i temi della Manovra sono vasti e vari. Ecco cosa cambierà per pensionati, lavoratori ed evasori

Finalmente, la vera Manovra è uscita allo scoperto. Tra i suoi punti più attesi, vi è sicuramente la pace fiscale, che permette a chi ha un contenzioso con il fisco di ravvedersi e regolarizzare la propria posizione a condizioni agevolate. Non sarebbero coinvolti gli evasori totali. L’accordo raggiunto stabilisce un’aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi.

Per le tasse, si potranno inoltre sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado. Con la pace fiscale, saranno cancellati sanzioni e interessi, dilazionando i pagamenti in 20 rate in 5 anni e arriverà lo stralcio delle minicartelle sotto mille euro accumulate dal 2000 al 2010.

Reddito e pensione di cittadinanza partiranno nei primi mesi del 2019. Il sostegno sarebbe garantito solo a patto di frequentare corsi di formazione e di prestare 8 ore a settimana di lavoro socialmente utile. Il reddito verrebbe meno dopo il rifiuto di tre offerte di lavoro, ma con una specifica “geografica”, con l’obiettivo di non penalizzare cioè chi non accetterà come prima offerta un’occupazione al di fuori della propria città o Regione.

Tra le coperture della legge di bilancio ci sarà anche il taglio alle pensioni d’oro sopra i 4.500 €. Un altro miliardo e trecento milioni verrà recuperato in un triennio dai fondi per l’immigrazione.

La quota 100

Via da febbraio, senza limiti e penalizzazioni, a quota 100 per andare in pensione, con la formula di aver raggiunto almeno 62 anni e 38 di contributi. Il costo dell’operazione è stato calcolato in 7 miliardi di €.

Non ci sarà nessun aumento di tasse, promettono da Chigi, se non per banche e assicurazioni. Invece, arriveranno cento milioni per le politiche della famiglia e più fondi per la Sanità.

Flat tax

Il forfait esiste già ed è al 15% per i professionisti con ricavi fino a 30mila € e per le altre categorie con ricavi fino a 50mila €. L’obiettivo è estendere la platea ad autonomi, Snc, Sas e Srl che optano per il regime di trasparenza con ricavi fino a 65mila euro.

Dai 65.000 ai 100.000 euro si pagherà un 5% addizionale. Le start up e le attività avviate dagli under35 godranno di un supersconto al 5%.

Il costo è di circa 600 milioni il primo anno e di 1,7 miliardi a regime.

Ires

L’aliquota al 24% scenderà di 9 punti sugli investimenti in ricerca e sviluppo, in macchinari e in assunzioni stabili. Il costo dell’intero provvedimento sarà di 1,5 miliardi di €. Dovrebbero essere anche confermati gli ammortamenti di Industria 4.0.

Immigrazione

Per legge i ministeri devono operare tagli per un miliardo l’anno. Lo sforzo richiesto potrebbe essere però superiore, pari a 3-4 miliardi. Promesso un taglio di 1,3 miliardi in 3 anni sull’immigrazione, di cui 500 milioni nel 2019, derivanti, secondo Matteo Salvini, da minori sbarchi e dal taglio “dei famosi 35 € al giorno”.

Investimenti

Il capitolo investimenti è quello più gradito al ministro dell’Economia, Giovanni Tria. È previsto che valga lo 0,2 del PIL, pari a 3,5 miliardi. Oltre alle risorse finanziarie si punta a sbloccare gli investimenti a livello locale con uno sblocco dei bilanci dei Comuni (anche quelli in perdita) e con una revisione della soglia per gli appalti senza gara.

Il decreto “taglia-scartoffie”

La lotta alla burocrazia sarà un altro punto focale, oltre che la pace fiscale. Nel corso del Consiglio dei ministri arriva anche il via libera al decreto “Taglia scartoffie” che prevede oltre 100 adempimenti in meno per le imprese, e misure per una RCA auto “equa”.

Stop anche al duplice incarico governatore regionale e commissario alla Sanità (memore il caso De Luca in Campania). Inoltre, chi ha crediti non vedrà pignorata la casa. E arrivano misure contro i medici che aumentano la lista di attesa per l’intramoenia ospedaliera.