Manuel Frattini: tutti i successi del Peter Pan del Musical
Manuel Frattini sognava Chaplin, mentre riempiva i teatri con la sua polvere di fata. Un folletto, un’anima dalle sfumature malinconiche, un artista che al teatro musicale lascia un’eredità senza pari. Ecco tutti i suoi più grandi successi
Manuel Frattini si è spento sabato 12 ottobre a soli 54 anni stroncato da un infarto. Questo incredibile artista ha lasciato sgomenti pubblico e familiari, se n’è andato in punta di piedi, anzi proprio sulle sue punte, quelle che tanto amava. Alle 17,00 di sabato si era prestato in un cameo all’interno dello show diretto da Mauro Simone per la raccolta fondi in favore di Anlaids. Poi il malore, così forte da impedirgli di ritornare in scena. Un malore che gli ha fatto fermare il cuore, quel cuore tanto grande che a fine spettacolo era solito “lanciare” al suo pubblico.
Per chi ha visto almeno una volta Manuel Frattini a teatro sa bene di cosa sto parlando. Manuel era solito poggiare la mano al petto e porgere il suo cuore al pubblico, subito dopo aver ringraziato con mille inchini come un bravo attore di teatro sa fare. Frattini era molto di più, danzatore, coreografo, maestro indiscusso del Musical. Ripercorriamo insieme i suoi più grandi successi.
La chiamata arriva nel 1991 da Saverio Marconi che vuole Manuel nel ruolo di Mike Costa in “A Chorus Line”, da lì si aprono le dorate porte del Musical. Negli anni a seguire Manuel Frattini ottiene diverse parti importanti, dapprima “Sette spose per sette fratelli“, poi “La piccola bottega degli orrori“. Fino ad arrivare al Kolossal “Pinocchio” che porterà il musical italiano fino a New York dopo ben 45 anni di assenza. Lo stesso Manuel amava dire infatti che “Pinocchio è proprio nostro” un prodotto tutto italiano fatto da italiani, degna espressione dell’arte Made in Italy.
Sulla scia delle favole arriva anche “Peter Pan” quello fortunato con le musiche di Edoardo Bennato, campione di incassi e vincitore per ben due stagioni del Biglietto d’oro Agis. Forse più di “Pinocchio” questo spettacolo riporta a galla l’animo più ribelle e fanciullesco dell’attore. “L’energia del ragazzo, anche se non lo sono più, è lì, sempre lì. Il palcoscenico è L’isola che non c’è, è Il paese dei balocchi” ci aveva raccontato in un’intervista in occasione dei suoi 50 anni.
Dopo “Pinocchio” e “Peter Pan” il volto fresco e impertinente di Frattini viene scelto anche per “Aladin” l’ennesima favola messa in musica, quelle di Stefano D’Orazio che fa cantare Manuel nei panni di Aladino. Una collaborazione felice quella con D’Orazio che prosegue anche con ” Cercasi Cenerentola“. Il campionario favolistico di Manuel Frattini è così ampio da includere anche l’arciere della foresta di Sherwood, “Robin Hood”.
Di recente avevamo visto Frattini in “Priscilla, la regina del deserto” completamente stravolto nel suo trucco da drag queen, con al piede i tacchi a spillo. Eppure la dimensione naturale dei suoi piedi erano le punte, quelle del tip tap, quello di “Sindrome da musical” e di “Un americano a Parigi” e perché no di “Crazy for you“.
Perché il sogno di Manuel Frattini era Charlie Chaplin. “Per quanto riguarda i sogni, Io dico sempre che ho una cassettiera a muro, enorme, gigantesca, piena di scomparti e in ognuno c’è un progetto, ce ne sono tanti. Cito uno per tutti, sarebbe quello di mettere in scena Chaplin“. Ci aveva raccontato Frattini a proposito di sogni e dell’amore che nutriva per il personaggio di Charlot.
Non vedremo mai Manuel Frattini nei panni di Chaplin, non ne ha avuto il tempo, ma siamo sicuri sarebbe stato uno Charlot tenero e credibile. Del resto i sogni aiutano a vivere e i suoi spesso facevano i conti con un un velo di malinconia che talvolta attanaglia i grandi. Questo folletto guizzante, con lo sguardo buono e il cuore grande avrà per sempre 54 anni. Ritornando all’aneddoto del gesto del cuore a fine spettacolo, possiamo senza dubbio dire che Manuel il suo lo ha consegnato in via definitiva al suo pubblico, appena poco dopo che il sipario fosse calato, proprio come avrebbe voluto.
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