Marina Berlusconi: “Mio padre perseguitato anche da morto”
Silvio Berlusconi e le accuse di mafia: "Perseguitato anche dopo la morte", ha dichiarato la primogenita Marina
La primogenita del fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi, rende pubblico il suo sfogo sul padre Silvio e sulla giustizia. Marina Berlusconi, con un intervento a sua firma sulle pagine del Giornale, interviene nel dibattito sulla riforma della giustizia e porta la sua “testimonianza” e una “denuncia, innanzitutto come figlia“. Di seguito lo sfogo della figlia Marina:
“Papà è stato perseguitato anche dopo la morte”, scrive la primogenita del fondatore di Forza Italia, deceduto il 12 giugno. “Caro direttore, ma la guerra dei trent’anni non doveva finire con Silvio Berlusconi? Dopo di lui, il tema giustizia non doveva tornare nei binari della normalità? No, purtroppo non è così”, si legge nella missiva. “Ha aspettato giusto un mese dalla sua scomparsa, la Procura di Firenze, per riprendere imperterrita la caccia a Berlusconi, con l’accusa più delirante, quella di mafiosità. Mentre nel Paese il conflitto tra magistratura e politica è più vivo e violento che mai”.
“Siamo incastrati in un gioco assurdo, che ci costringe a un eterno ritorno alla casella di partenza”, prosegue la lettera del presidente di Fininvest. “È una sensazione sconfortante, perché sembra che ogni ipotesi di riforma diventi motivo di scontro frontale, a prescindere dai suoi contenuti. Sia ben chiaro, spetta solo a politica e istituzioni, nel rispetto del dettato costituzionale, affrontare problemi gravi come questo. Sento però la necessità di portare una testimonianza, e una denuncia, innanzitutto come figlia: la persecuzione di cui mio padre è stato vittima, e che non ha il pudore di fermarsi nemmeno davanti alla sua scomparsa, credo contenga in sé molte delle patologie e delle aberrazioni da cui la nostra giustizia è afflitta”.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO