Matera prima tappa di La Piazza
Associazione La Piazza per la prima volta in tour e la scelta cade su Matera, eletta Capitale della Cultura europea per il 2019
[ads2] Cornetto di benvenuto servito a dovere da baldi piazzisti, saluti e baci, e via, si parte alla volta della Capitale Europea della Cultura 2019, Matera.
I Sassi risalenti al paleolitico ispirano l’inizio di questo “giretto” (l’ennesimo per me) con gli amici piazzisti Enzo, Marcello (il Presidente), Pasqualemaria, Carmine, Adolfo, Danilo, Giannino e tutti gli altri.
C’è anche, fra gli altri, l’avvocato Giuseppe Celentano, sempre gioviale, e il segretario provinciale Cisl, Matteo Buono.
Prima sosta e Giannino vince € 12,00 a un poker gratta e vinci, dopo aver vinto anche una folle tombola (i numeri uscivano ripetuti) con consegna al ritorno di un premio a sorpresa!
A sorpresa come questo salto in Lucania, una terra di mezzo del sud Italia, che raggiungiamo con la colonna sonora di uno dei Paesi più tipici dell’America latina, Cuba!
Fra una sosta e l’altra nelle colline innevate, facciamo la lezione di storia: la “città sotterranea”, ovvero le grotte scavate nel masso tufaceo, è una delle più antiche del mondo ove s’insediarono i primi nomadi che poi si dedicarono alla pastorizia, gli stessi che fondarono la “Civita”, cioè, l’incipit del nucleo dell’attuale Matera. Barbari, saraceni, cristiani e loro sepolcri, bizantini, greci e romani sono solo alcune delle popolazioni succedutesi nei millenni.
Interessante rilevare che le grotte vennero usate dai cristiani, vittime da sempre di persecuzioni, quando infatti intorno all’anno mille a. C. cominciarono a scavare i loro rifugi e quindi a utilizzare direttamente quelli dei Sassi, ovviamente preesistenti.
Tornando a noi, trepidiamo dalla curiosità di svelare l’evento nell’evento: il “Presepe Vivente” che, giunto alla quinta edizione con 400 figuranti circa, porta il titolo: “Segui la Stella Cometa”.
Attendiamo di assistere, in particolare, alla novità dell’anno, ossia la ricostruzione dell’Annunciazione e della Strage degli Innocenti della parabola di Cristo.
Oltre ai 400, ci sono anche molte decine di unità fra forze dell’ordine, Protezione Civile e qualche drappello di Croce Rossa. Lo sforzo numerico si nota. Tuttavia, “le termopili”, createsi all’ingresso del percorso del Presepe, hanno dato filo da torcere ai prodi “visitatori spartani” che in diversi momenti hanno vissuto una concitazione caotica e disordinata dovuta agli spazi stretti e alla gestione non perfetta, a tratti fredda e poco lucida, di alcuni responsabili della sicurezza. Vi sono stati, fra l’altro, scontri verbali come quando uno dei responsabili ha sarcasticamente incitato un rimostrante visitatore a vendere i biglietti acquistati (!?).
L’afflusso turistico esagerato è testimoniato da varie foto scattate, come può vedersi, che ritraggono una situazione che, a posteriori, porta purtroppo alla conclusione che questa cittadina non è ancora rodata al cento per cento per essere l’eletta Capitale della cultura per il 2019. Sulla carta lo è, ma, purtroppo, l’orologio non è ancora stato ben caricato occorrendo più ordine e polso nella gestione della mole di turisti che solo nella giornata di ieri ha toccato perlomeno un migliaio di persone.
Sul merito della manifestazione, invece, niente da eccepire perché lo sforzo artistico è palese specie nei dettagli, dai tanti pastori ai legionari romani fino all’originale Capanna della Natività visibile in foto.
Personalmente, però, se non fosse stato per la compagnia degli amici dell’Associazione La Piazza, non sarei venuto e, pertanto, non tornerei a visitare Matera in giornate simili perché non si gode a pieno l’atmosfera e il paesaggio e, inoltre, non sarebbe possibile nemmeno ascoltare le delucidazioni di una guida ad hoc ove questa fosse incaricata.
Per un’eccellente visita dei sassi veri e propri (il museo a cielo aperto), difatti, è necessario silenzio, condizione necessaria e sufficiente che il turismo di massa non permette. Malgrado tutto, in definitiva, la nomina a Capitale europea della cultura 2019 porta un po’ di “respiro” e finalmente il riconoscimento formale che questo luogo attendeva da anni.
Consiglio finale: se andate in questi giorni con annesso Presepe vivente (in scena fino al 5 di gennaio), camminate il meno possibile.
ARTICOLO PRECEDENTE
Ospedale Scarlato riaperto a Scafati, Cirielli: “Salviamone altri”
ARTICOLO SUCCESSIVO