12 Gennaio 2021 - 16:29

Maurizio Martina lascia la Camera, sarà il nuovo vicedirettore generale della Fao

maurizio martina

Maurizio Martina si dimette da deputato per diventare il nuovo vicedirettore generale della Fao. L’annuncio dell’ex deputato

Con un post su Facebook il parlamentare del Partito Democratico, Maurizio Martina, ha annunciato le sue dimissioni per ricoprire il prestigioso ruolo di vicedirettore generale aggiunto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura. L’incarico rappresenta un grande riconoscimento per l’ex deputato che ha dedicato per molti anni anni grande impegno nelle questioni legate alle risorse alimentari.

“Nei prossimi giorni si aprirà per me un nuovo capitolo d’impegno – scrive Maurizio Martina su Facebook Lascerò le mie responsabilità politiche e istituzionali nazionali per iniziare l’esperienza in FAO come Special Advisor e Vicedirettore generale aggiunto. Come tanti possono capire, si tratta di una scelta carica di forti emozioni personali: dopo più di vent’anni di militanza politica diretta, compio un passo nuovo nell’esperienza diplomatica internazionale. Sono molto grato al Direttore Generale QU Dongyu per la fiducia e al nostro governo per aver seguito la proposta tramite il prezioso lavoro del ministro degli Esteri e della Farnesina oltre che della nostra Rappresentanza permanente“.

L’ex deputato già nel 2015 è stato ministro delle Politiche agricole, con delega all’Expo sotto i governi Renzi e Gentiloni. In merito Maurizio Martina ricorda: “L’esperienza di Expo 2015 e il lavoro al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali nella scorsa legislatura mi hanno consentito di sviluppare ancora meglio competenze e di arricchire il mio bagaglio su questo fronte. Ora si apre per me la possibilità di continuare questo impegno al servizio di una straordinaria esperienza multilaterale come la FAO lavorando sui temi dell’agenda G20. Io credo in una nuova stagione della cooperazione multilaterale, che si misuri senza reticenze anche coi suoi limiti, per offrire oggi e in futuro le giuste risposte alla comunità internazionale”