Mike Bongiorno: dieci anni senza il suo “Allegria”
Mike Bongiorno ha rivoluzionato il mondo del tele-quiz. Una straordinaria carriera segnata da un modo del tutto innovativo nel vedere le cose. La tv italiana ne celebra i 10 anni dalla scomparsa
Mike Bongiorno, volto iconico della televisione italiana e vincitore di ben 20 Telegatti, ha segnato una buona fetta di storia culturale e mediatica del nostro paese. Conduttore e direttore artistico per 11 edizioni del Festival di Sanremo, ha portato il concetto di conduzione all’americana in Italia, pur preservandone la tipicità.
Una lunga carriera prima in Rai, poi in Mediaset dove si è imposto con il suo indimenticabile “Allegria“. Mike Bongiorno è stato innovatore di un tempo di cui egli stesso ne è stato fautore, quello del Gaming show in tv. Il mondo del Tele-quiz non conosceva segreti per l’affascinante italoamericano dagli occhi azzurri, trasferitosi in Italia in tenera età.
Da “Lascia o raddoppia?” a “La ruota della fortuna” i suoi programmi hanno intrattenuto diverse generazioni nel preserale prima Rai e poi Mediaset. La ventata innovativa di Mike ha conferito alla televisione un ramo di specializzazione mai raggiunto prima, grazie all’introduzione delle sponsorizzazioni, segnando l’era del marketing e della comunicazione televisiva.
La guerra e gli esordi in tv
Il giovane Mike studia a Torino e parla già bene l’inglese quando inizia a collaborare con “La Stampa”. Durante la Seconda guerra mondiale viene catturato dai nazisti e fatto prigioniero a San Vittore, subisce la tragica esperienza di reclusione in un campo di concentramento di Bolzano, dal quale riesce ad evadere grazie ad uno scambio di prigionieri.
Dopo aver trascorso un periodo negli Stati Uniti, rientra in Italia nel 53′ dove ad accoglierlo c’è un sistema televisivo appena nato. Raccogliersi attorno al televisore diventa un momento di aggregazione sociale. Nei bar infatti, è fissa la tv che viene vista soprattutto da chi ancora non possiede l’apparecchio in casa. In questo contesto nascono i primi quiz di cui Bongiorno ne diventa re indiscusso.
I quiz show e la vicepresidenza Mediaset
“Campanile sera” (1960), “Caccia al numero” (1972), “La fiera dei sogni” (1963-65) sono solo alcuni nomi dei tantissimi programmi che popolavano la tv italiana di quegli anni. Ma è con “Rischia tutto” (1970-74) che Mike Buongiorno tocca l’apice del consenso, in cui tra l’altro, introduce la figura della valletta parlante.
L’innovatore Mike conquista anche la fiducia di Silvio Berlusconi che di lui apprezza doti da imprenditore e ne riconosce competenze in marketing. Non a caso è proprio Mike, sulla scia del modello americano, ad aprire un varco per la tv commerciale, grazie alle sponsorizzazioni. “La ruota della Fortuna” consacra a tutti gli effetti Mike Bongiorno a re dei quiz show.
Il programma acquista un successo tale da garantirgli la conduzione di ben tremila puntate e nel 1990 la vicepresidenza di Canale 5. Da lì in poi un percorso lungo di successi, sempre scandito e reso speciale dal suo motto “Allegria” che ancora oggi conoscono adulti e piccini.
La morte e la profanazione della tomba
L’8 settementre del 2009 Mike fu stroncato da un infarto mentre era a Montarlo con la moglie Daniela Zoccoli e i figli Michelino, Nicolò e Leonardo. Due anni più tardi un terribile evento colpì la memoria di Bongiorno, infatti alcuni ignoti profanarono la salma del conduttore custodita nel cimitero di Dagnente. Diversi mesi dopo, il feretro venne rinvenuto ancora intatto nei pressi di Vittuone. Da lì la decisione della famiglia di cremare il corpo e disperderne le ceneri nelle valli del Cervino, tanto care a Mike.
ARTICOLO PRECEDENTE
Harry Potter, cosa bolle in pentola? Il tweet criptico della Rowling
ARTICOLO SUCCESSIVO
Vodafone Happy Friday, scopriamo insieme i regali del 6 settembre