“In questo misero show”, l’imperativo di Zero
L’analisi ed il testo del pezzo “In questo misero show”, tratto dall’album Alt di Renato Zero
E’ pieno di imperativi il pezzo di Renato Zero, “In questo misero show”, tratto dal suo ultimo album “Alt”. Un tempo verbale che invita all’azione, al risveglio, alla difesa di valori sociali, artistici, ma prima di tutto umani ormai prostrati alla logica dell’usa e getta.
L’istrionismo ha ceduto il passo a toni più intimi e questo passaggio è il fil rouge che attraversa tutta la carriera di Zero, dal pezzo manifesto del suo essere prismatico Come mi vorresti, fino ad oggi.
L’anagrafe con me vedrai non serve, l’anima sì, e guai a chi la perde
Così cantava Renato in un pezzo cerniera degli anni 70-80. In questo misero show invece l’anima è proprio la grande assente
Tanto non serve oramai, un’anima, quest’anima
“In questo misero show” è una battaglia per la vita
La voce di Renato scorre fluida come quella di chi conosce la strada camminando al buio, ma non per questo non ha paura. Il suo rimanere in trincea però non è la passiva accettazione dello stato delle cose, una grande vetrina che vende tutto al miglior offerente, ma una strenua battaglia per la propria vita, la propria dignità, la propria storia.
“In questo misero show”, il testo e l’audio
Romantico, comico, libero, tenero equivoco
Dimmelo come mi vuoi
Fragile, sadico, debole, frivolo, mistico
Quello che chiedi tu avrai
In questo misero show, non ho niente da perdere sai
Devo pur vivere anch’io, nel vuoto che c’è
Prendimi, lasciami, usami, sbattimi
Non mi vergogno di me
Comprami, vendimi, scambiami, spogliami
L’ alternativa non c’è
Siamo in vetrina lo so
In ostaggio di un si o di un no
Tanto non serve oramai, un’anima, quest’anima
A chi darai quei sogni tuoi?
Chi ti ricorderà domani?
Non hai più identità, poesia, magia, lealtà
Se muore la libertà, il cuore che fine fa?
Un’altra civiltà, oh
Difenderebbe la tua età
Ma il tuo passato qui è niente
Meglio il silenzio lo sai
Il tuo canto del cigno mai
Un poco di umanità
Guarda che fine fai
Ascoltati
Piangere, ridere, fingere, cedere
Per poter dire ci sei
Avidi, squallidi, osceni, ridicoli
Pur di promuoverci noi
In questo circo lo so
Non sei furbo se dici di no
Parlano tutti però, per ultima, la musica!
Non ti ricordi gli albori tuoi?
Il freddo la follia, la fame
L’ostinazione tua
Morivi di un’idea
Difendi la fantasia
Non credere a una bugia
Un’altra Italia si, oh!
Un po’ più onesta così,
Proteggerebbe te in vita
Finché avrai voce tu
Anche solo un respiro in più
Rimani quaggiù in trincea
Che questa è la storia tua
Difendila
Difendila
Ascolta QUI la canzone
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