9 Novembre 2017 - 18:40

Alla ricerca dei Mondiali: i punti deboli e di forza di Svezia e Italia

italia

Il punto della situazione a poche ore dal match di andata valevole per la qualificazione ai mondiali di Russia 2018. Vediamo insieme i punti deboli e di forza di Svezia e Italia

L’orologio corre e l’ansia dei tifosi italiani in vista dei Mondiali 2018 aumenta sempre di più. Alla Friends Arena di Stoccolma, gli azzurri acquisterebbero una buona parte della qualificazione, soprattutto se uscissero indenni dalle mura nemiche. A dirigere l’ incontro sarà Cuneyt Cakir, arbitro esperto e di caratura internazionale. Un impegno delicato per la nostra Nazionale, contro una squadra che ha ben figurato nella fase a gironi, avendo eliminato l’ Olanda e quindi da non sottovalutare. Andiamo ora ad analizzare i punti deboli e di forza delle due compagini.

Il CT Giampiero Ventura è intenzionato a resuscitare il 3-5-2, affidandosi alla ‘BBC’ che fino allo scorso anno alla juventus ha amministrato bene il reparto difensivo. Questo può essere un punto di forza da utilizzare per non dare spazio alle offensive nemiche, giocando con un reparto composto da giocatori che si conoscono al meglio e quindi capaci di organizzare ottimamente i movimenti della difesa. Un altro punto di forza può essere la ‘panchina tecnica’ nella quale siederanno molto probabilmente giocatori del calibro di Insigne e Bernardeschi, che possono distruggere a partita in corsa la retroguardia nemica .

Gli aspetti negativi sono sicuramente gli infortuni dell’ultimo momento di Spinazzola e Zaza, considerando anche che Belotti è reduce da un problema al ginocchio. Tra i 3 reparti sicuramente quello meno dotato è il centrocampo, dove l’ unico elemento di spicco, oltre l’ intramontabile De Rossi, è Verratti. La Svezia potrebbe punirci in questa zona del campo.

Nella Svezia l’uomo da tenere d’occhio è sicuramente Emil Forsberg, centrocampista offensivo del RB Lipsia, dalle grandi dote tecniche come ha mostrato recentemente nella Bundesliga. Una nota sfavorevole è la mancanza di un goleador, dopo il ritiro di uno dei giocatori maggiormente rappresentativi, Zlatan Ibrahimovic. Il centrocampo svedese è ricco di esperienza ma povero di talento e così come per gli azzurri, rappresenta l’ anello debole della catena.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *