3 Novembre 2017 - 13:00

Mongolia parte 3°: una triste e dura realtà, ma anche una meravigliosa, del deserto del Gobi

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Mongolia parte 3°: una triste, dura, ma reale realtà, del deserto del Gobi

Mongolia parte 3°: Animerranti ci porta alla scoperta della Mongolia, in un tour di oltre 2.800 Km, da Ulaan Batar fino all’entroterra, attraversando il deserto del Gobi.

Una triste e dura realtà

E con un dolore al cuore che devo ammettere di essermi quasi abituata a queste tristi, dolorose e orrende scene a cui sto assistendo quotidianamente.

È stata dura apprendere ed accettare l’idea che qui sia “normale” tutto questo; che sia normale trovare lungo le strade animali morti dalla sete, nel vero senso della parola.

Purtroppo, è proprio questo uno dei problemi più grandi che affligge il sud del paese: la scarsità di acqua.

Percorrendo le strade della Mongolia che conducono da Ulaan Batar fino al deserto del Gobi, quasi tutte completamente desertiche, ci si imbatte costantemente in carcasse di animali morti di stenti: cavalli, mucche, pecore, e perfino cammelli.

Carcasse circondate da avvoltoi, intenti a cibarsi di ciò che resta di quella che un tempo era una vita.

È il ciclo della vita, penserete voi; e avreste ragione.

Avreste ragione se non fosse in realtà dell’uomo la colpa di tutto questo, perchè sono circa 30 anni che un’azienda Australiana costruita proprio qui, nel bel mezzo del deserto, sta prosciugando tutta l’acqua presente, pur di estrarre l’oro presente nel sottosuolo.

 Acqua che servirebbe al popolo ed agli animali per vivere, e non dovrebbe essere sprecata dalle compagnie milionarie per arricchirsi ulteriormente, o per concedere ai facoltosi di possedere un gioiello in più sul dito.

Ed è ancora più triste parlare con gli abitanti di questa terra e vederli sofferenti, e impotenti; si sentono abbandonati dal loro governo, che continua ad elargire concessioni nell’estrazione dell’oro, piuttosto che tutelare le vite delle persone.

Smetteremo mai di distruggere il nostro pianeta per la brama di potere?
Capiremo mai che la natura va tutela e protetta, e non usata e deturpata?
Inizieremo mai a costruire un futuro migliore, piuttosto che arraffare come degli ingordi tutto ciò che possiamo oggi, senza pensare al domani?

La felicità nelle piccole cose

E poi ci sono quei giorni in cui non sei tu a trovare la felicità, ma lei a trovare te.

Oggi, per noi, la felicità ha il volto di questo cucciolo di cammello.
Lo abbiamo trovato lungo la strada, nel bel mezzo del nulla, mentre attraversavamo il deserto del Gobi.
Se ne stava steso in terra, inerme, senza energie; forse smarritosi dal gruppo durante la notte, chi sa quanti giorni prima.

Inizialmente non voleva accettare l’acqua in nessun modo; forse si era ormai lasciato andare al suo destino, e continuava a voltare il capo dal lato opposto pur di non bere.
Poi… si è convinto.

Non saprei descrivervi quanto ci abbia emozionati vederlo accettare l’acqua; e i nostri sorrisi sono poi diventati di vera e propria gioia quando finalmente è riuscito anche ad alzarsi, fra un sorso e l’altro.
Non saprei dirvi quanti litri sia riuscito a bere di fila senza interruzione, tanti sicuramente; ma questo ci fa sperare che abbia ripreso a lottare per vivere, e che forse potrà ritrovare la strada di casa…

Questa è stata un’esperienza magnifica e che non dimenticheremo.

Per vedere con i tuoi occhi cosa significa “viaggiare in Mongolia”, guarda i video: 

Ci aggiorniamo al prossimo venerdì per scoprire i segreti di questa meravigliosa terra chiamata Mongolia.

Resta aggiornato, ogni venerdì alle 13:00 un nuovo articolo.

Un ringraziamento in particolare va ad alcuni degli sponsor ufficiali, fra cui:

Seguiteli lungo il loro viaggio, per scoprire insieme il fascino, le culture e le tradizioni di questa splendida terra chiamata Oriente.

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