Moretti, “A Cannes hanno guardato il film e non il personaggio”
Dieci minuti di applausi per Mia madre di Nanni Moretti. Il regista si emoziona di fronte al pubblico di Cannes, che guarda il film senza soffermarsi sul personaggio
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Nanni Moretti conquista l’importante pubblico di Cannes e la stampa estera, ma si emoziona di fronte alla “purezza” dell’esperienza cinematografica che non fa un processo all’autore o al personaggio “Moretti“, attento invece al senso dell’opera realizzata.
Moretti si commuove, perché sente che gli applausi sono veri, non intrappolati dentro una mentalità tipicamente italiana, disfattista e ancorata a valori politici dell’arte.
“A Cannes hanno guardato il film e non il personaggio che rappresento in Italia“, così rivela Nanni Moretti, per spiegare la sua sorpresa, ma anche la sua gioia di sentirsi un autore che si racconta attraverso il cinema, diversamente da quanto invece il pubblico e la stampa italiana, che continuano a cercare un atteggiamento da etichetta.
Dalle parole di Moretti si percepisce un senso di noia e pesantezza del contesto culturale italiano, incapace quasi di staccarsi dal passato di una tradizione, che ha trasformato il cinema in un curriculum di dichiarazioni e interviste rilasciate ai giornalisti, in provocazioni politiche, ma anche continue aderenze a contenuti politicamente condivisibili.
Il cinema italiano non è “morto” perché non ci sono autori, non ci sono registi, non c’è talento, non ci sono idee. Anche, ma soprattutto il cinema italiano non brilla come dovrebbe, perché è l’opinione pubblica vecchia e di classe, che non accetta cambi di rotta, e procede per stereotipi, quasi sempre.
In bocca al lupo a Nanni Moretti, un autore nel mondo.
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