1 Febbraio 2021 - 17:24

I benefici della musica e le sue applicazioni terapeutiche

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Se vi state avvicinando al mondo della musica e della musicoterapia, per interesse personale o per accresce il vostro benessere psicofisico, ecco una guida che vi aiuterà a comprendere il potere terapeutico dei suoni

Oltre a essere un efficace strumento ricreativo, la musica trova applicazione in diversi ambiti del nostro quotidiano, in quanto favorisce il rilassamento e migliora l’umore. Suonata e ascoltata fin dalla notte dei tempi, viene spesso utilizzata come strumento terapeutico per alleviare il dolore e curare numerose patologie. I suoi benefici sono praticamente infiniti, ma per sfruttare al meglio tutte le sue potenzialità è importante capire quali siano esattamente gli effetti positivi che l’ascolto musicale ha sul cervello e sull’intero organismo.

L’importanza della musica

Prima di entrare nel vivo del nostro post, è opportuno sottolineare l’importanza che la musica ha nella nostra vita quotidiana. Pensiamo, ad esempio, ai brani che in genere ascoltiamo nei centri commerciali, nelle sale di attesa degli studi professionali o nell’intimità della nostra camera da letto per favorire l’addormentamento. La maggior parte delle attività che svolgiamo ogni giorno è quasi sempre accompagnata da un sottofondo musicale, che attraverso le sue peculiari vibrazioni riesce a influenzare il nostro stato d’animo e le nostre emozioni.

Proprio per questo motivo, i suoni vengono spesso utilizzati come forma di comunicazione per favorire il processo di integrazione sociale nelle persone affette da autismo, mentre sui dislessici la musicoterapia aiuta a compensare i deficit di lettura, promuovendo lo sviluppo di quelle aree cerebrali deputate all’analisi visiva delle parole e delle note. È stato, inoltre, dimostrato che studiare musica fin dalla tenera età migliora l’apprendimento e le abilità cognitive dei bambini, incentivandone anche le relazioni interpersonali.

Che cos’è la musicoterapia

Negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare della musicoterapia come strumento per promuovere il benessere fisico della persona e creare una profonda connessione tra corpo, mente e spirito. Oltre ad allentare la tensione e lo stress, la terapia del suono è in grado di ridurre la percezione del dolore nei pazienti affetti da specifiche patologie, tanto è vero che viene utilizzata come alternativa alla somministrazione degli antidolorifici per regolare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca.

Quanto agli effetti psicologici, la musica svolge un’importante funzione di stimolazione cognitiva che permette di aumentare la capacità di reazione del nostro cervello attraverso una maggiore produzione di endorfine, mentre in campo terapeutico i benefici maggiori si riscontrano con le patologie neuro-degenerative tipiche della vecchiaia, come la demenza senile e il morbo di Parkinson.

Secondo numerosi studi scientifici, infatti, l’ascolto musicale contribuisce a migliorare le performance motorie e psichiche, rallentando di conseguenza il declino cognitivo negli anziani. Non solo, dal momento che la musica promuove la coordinazione dei movimenti, viene spesso usata come terapia riabilitativa di tipo neurologico in caso di ictus, disabilità fisiche e traumi.

I benefici della musica in gravidanza

Visti i numerosi benefici della musica, non sorprende che venga spesso utilizzata dalle donne in gravidanza per instaurare un profondo legame con il nascituro già nel grembo materno. Oltre a rafforzare il rapporto madre-figlio, l’ascolto di brani musicali durante la gestazione, al momento del parto e quando si allatta riduce i livelli di stress e aiuta a rilassarsi, apportando numerosi effetti benefici sia sulla salute della mamma sia su quella del bambino.

Pertanto, verso la trentacinquesima settimana di gestazione, ossia quando l’udito del feto inizia ad affinarsi, sarebbe opportuno anche cantare una ninna nanna o una melodia dolce al bambino nel pancione per fare in modo che dopo il parto riconosca la voce della madre e si senta più protetto e sicuro.

Gli strumenti musicali che riequilibrano lo spirito e il corpo

Tornando alle potenzialità terapeutiche della musica, ci sono alcuni strumenti musicali che più degli altri hanno effetti benefici sul corpo e sulla mente. Tra questi i più utilizzati nelle discipline spirituali, come lo yoga e la meditazione, sono le campane tibetane e il gong, che secondo il principio di risonanza trasmettono delle vibrazioni positive al corpo per riportare in equilibrio i cosiddetti chakra (i centri energetici dell’organismo) e incentivare la pace interiore.

Discorso simile per il flauto di pan e i tingsha, due antichi strumenti musicali usati nella preghiera e nei rituali dai buddisti tibetani per raggiungere uno stato di profondo rilassamento e riequilibrare lo spirito.

A prescindere dalla tecnica di ascolto e riproduzione dei suoni, la musica è in grado di agire su diverse aree del cervello per influenzare alcune risposte fisiologiche dell’organismo con effetti benefici sulla sfera emozionale, la concentrazione e numerose problematiche fisiche. Pertanto, il nostro consiglio è quello ritagliarsi degli spazi durante la giornata per ascoltare della buona musica seduti sul divano o prima di andare a letto per promuovere il benessere e l’armonia psicofisica.