29 Aprile 2015 - 18:53

Nepal nel caos, dal terremoto ai disordi a Kathmandu

Sabato il Nepal scende all’inferno a causa del terremoto, da oggi si aggiungono anche le proteste nella capitale per la lentezza dei soccorsi

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Mentre il mondo cade a pezzi” cantava Marco Mengoni qualche mese in uno dei suoi successi, un verso quasi profetico Nepal 2se l’occhio dovesse spostarsi con la giusta attenzione verso il centro-Asia. Fermiamoci solo per un attimo (equivale a un battito di ciglia) in Nepal.

Il terremoto che ha colpito il paese dell’Asia centrale è quasi paragonabile a un’altra catostrofe naturale: lo tsunami che colpi il sud-est asiatico qualche anno fa. A soli 4 giorni dal disastro il bilancio diventa sempre più sconcertante: oltre 5.300 morti e 8.000 feriti; 8 milioni di persone bisognose di assistenza umanitaria. Un cargo aereo contenente tende, ricoveri, coperte, potabilizzatori e serbatoi per l’acqua, messo a disposizione dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo Ministero degli Affari Esteri, è in arrivo in queste ore nella capitale nepalese Kathmandu.

La Farnesina, intanto, è entrata in contatto con 5 italiani che stanno rientrando con voli commerciali mentre altri 5 sono ancora irreperibili. Intanto è caos a Katmandu dove, oggi, oltre 200 persone hanno bloccato il traffico in segno di protesta contro la lentezza con cui vengono distribuiti gli aiuti alla popolazione. In più il governo nepalese viene accusato di non fare Nepal foto 1abbastanza.

Coloro che oggi sono statti sfollati dal distretto di Dolakha hanno appiccato il fuoco agli uffici distrettuali per non aver ancora ricevuto l’aiuto necessario dopo il terremoto di sabato. In migliaia  hanno assaltato le stazioni degli autobus a Kathmandu per tornare nei loro villaggi di origine. Infatti, questa mattina nel ‘Bus Park’ di Gongabu si sono verificati disordini per la ressa di passeggeri ed è intervenuta la polizia.

Ora dopo ora la situazione in Nepal peggiora fra morti e feriti e disordini in tutto il paese. La popolazione chiede aiuto al mondo urlando. Salviamo il Nepal.

 

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