Nettuno, la statua bolognese troppo nuda per Facebook
Facebook censura la statua del Nettuno a Bologna, sull’inserzione di una scrittrice, perchè avrebbe un “contenuto sessuale esplicito”. Ancora un altro caso in cui l’arte viene considerata pornografica
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Nettuno, la statua del Gianbologna nel capoluogo dell’ Emilia-Romagna, della scrittrice Elisa Barbari, è stata censurata da Facebook perchè presentava un contenuto sessualmente esplicito.
Il commento della scrittrice esprime l’incredulità riguardo ad una scelta così paradossale: di censurare un contenuto artistico solo perchè la statua in questione mostra delle parti anatomiche che solitamente sono nascoste. Un controsenso madornale, se consideriamo che lo stesso Facebook non blocca immagini pornografiche e/o violente perchè sono conformi agli standard.
La scrittrice si è vista quindi bloccare la sua inserzione pubblicitaria sulla pagina web “Storie, curiosità e scorci di Bologna“, perchè la sua immagine, che immortalava il Nettuno nella piazza, non rientrava nelle linee guida.
Ebbene, per questo social diffondere fotografie di ragazzine svestite, atti sessuali, bullismo tra adolescenti, sparatorie e quant’altro è conforme, mentre le opere d’arte nude per una finalità estetica, di bellezza sublime ed ammirazione del talento sono considerate sconvenienti. Ma che senso ha? Tanto ormai ciò che bisognava vedere è stato ampiamente mostrato.
In un mondo in cui l’arte è considerata pornografica e la pornografia un’ arte, si può soltanto rimanere perplessi dinanzi alla contraddizione eterna di un essere umano capace di condannare ed assolvere uno stesso peccato. [ads2]
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