27 Novembre 2017 - 15:15

Niccolò Fabi celebra vent’anni di carriera: al Palalottomatica il concerto d’addio è un’impronta epocale nella storia del cantautorato

Niccolò Fabi ieri sera ha salutato fan, amici e colleghi al Palalottomatica di Roma. Ha scelto la sua città per sigillare vent’anni di una strepitosa carriera. Inutile nascondere la vena nostalgica, quello di ieri è stato l’ultimo live, quello che segna il ritiro dalle scene del cantautore romano

Niccolò Fabi: il cantautore dell’attimo e non di quello fuggente

Niccolò Fabi sul palco ha lasciato pezzi di vita, di vita vissuta, quella sua e quella degli incontri, delle situazioni, di treni persi, altri presi e di tanti altri incastri che l’hanno attraversata, persuasa e resa narrabile. Attraverso le sue canzoni ha fatto agognare, sospirare, amare, persino incazzare chi della sua musica non ha mai potuto farne a meno. Vent’anni di testi, di suoni semplici, altri più complessi, quasi di nicchia. Vent’anni di glorie e di declini, di incomprensioni e di estreme rivelazioni.

La musica di Niccolò Fabi non ha una sfumatura caratterizzante, non è il riflesso di uno stile trovato e cristallizzato, ma è l’attimo e non di quello definito fuggente. È sua infatti la straordinaria capacità narrativa di rendere l’istante eterno ed è in questa cifra stilistica che si realizza la forma massima dell’essenza poetica e musicale di un artista grande, tanto quanto grande è stato ed è l’affetto dei suoi fan, dei suoi estimatori che della sua musica ne hanno fatto una compagna di viaggio.

La grande festa al Palalottomatica

La città capitolina, quella stessa realtà caotica e talvolta asfissiante che ha dato i natali a Niccolò Fabi ieri sera si è trasformata in una madre premurosa che con meticolosità e attenzione ha organizzato una grande festa di saluto per un figlio che nel tempo le è stato ribelle, un po’ guascone, ma sempre e costantemente amorevole.

Al Palalottomatica, in uno dei tempi della musica pop italiana, si è svolto l’ultimo concerto di Fabi che ai fan ha fatto un regalo immenso, quello di offrire ancora una volta tutto sé stesso, i suoi versi e le sue note ruggenti, gioiose e pure strazianti ad una platea ammassata in un brulicante magma di colori, cuori e di voci.

La scaletta tratta da “Diventi Inventi 1997-2017”

Una scaletta stemperata a prova d’arte mutuata dal doppio Cd “Diventi Inventi 1997-2017”, abbracciato dai supporters di Niccolò e già venerato come reliquia di una storia bellissima, lunga vent’anni. Era il 1997 quando un ventinovenne dai capelli a cespuglio e dalle gote segnate dall’imbarazzo presentava in eurovisione, all’Ariston, Capelli un teorema sull’importanza rappresentativa del capello. Il brano che ottenne il premio della critica, annoverava una serie di analogie, una più geniale dell’altra. Era solo l’inizio, l’esordio di una penna interessante e a tratti delirante, al quale seguì il lancio del primo album di Fabi, “Il Giardiniere”, prodotto da Riccardo Sinigallia per la Virgin.

Vi stupirà sapere che in termine di esibizione, Capelli è stato ieri sera il penultimo pezzo ad essere stato interpretato e non il primo come si sarebbe potuto dedurre seguendo la logica cronologica. Ma di schemi e di dettami Niccolò Fabi non ne ha mai voluto sapere ed ecco aprire il concerto con Una somma di piccole cose, un brano che sulla linea del tempo ha un percorso più recente, così come Filosofia agricola, entrambi tratti dall’omonimo album “Una somma di piccole cose”. E così via a raffica e senza una evidente sequenza logica, Niccolò Fabi si è esibito in Evaporare, Facciamo finta, Ostinatamente e ha proseguito ad oltranza animato dal febbricitante entusiasmo di un pubblico vivo e partecipe che di note le ha intonare tutte.

Sul palco con Niccolò Fabi gli amici di una vita

Non poteva mancare Fiorella Mannoia che con Niccolò Fabi ha cantato l’emblematica Offeso, proprio lei che del suo amico Nic ha scelto di riarrangiare la romantica Mimosa in una versione rigorosamente alla Mannoia. Così come non potevano non essere presenti gli storici collaboratori e amici di sempre, Daniele Silvestri e Max Gazzé. Con loro Niccolò Fabi ha interpretato L’amore non esiste, Vento d’estate e Alzo le mani.

“Diventi inventi 1997-2017” ovvero il segno di due decadi di successi

Una scrupolosa selezione di classici alla Niccolò Fabi, personalmente rivisitati dal cantautore, ma anche una serie di demo inedite, nonché la versione live di Attesa e Inaspettata (eseguita il 30 agosto 2010 a Mazzano Romano). Tutto questo è “Diventi inventi”, una raccolta imperdibile riproposta anche in esclusiva solo su Amazon, con un cofanetto contenente il doppio Lp, un 45 giri, un Cd Live registrato durante il tour estivo 2017 e persino un libro-intervista inedito dal titolo “Solo un uomo” (in riferimento dall’omonimo album del 2009) scritto da Martina Neri.

Non c’è che dire, Niccolò le ha pensate proprio tutte per lasciare ai suoi fan un’impronta decisa del suo passaggio, ha confezionato un crogiuolo di belle sorprese, quasi “una somma di piccole – ma grandi – cose” per continuare a stupire. Nonostante lo storico fan club e fan continuino a sperare in un ritorno del cantautore di “Capelli”, Niccolò Fabi è stato molto chiaro su questo aspetto, uno stop è fondamentale, quasi necessario. Che sia definitivo? Staremo a vedere, intanto è bene non smettere di ascoltare la sua musica ed è bene tenere alta l’asticella dell’attesa…
Del resto lo sa bene Fabi e lo ha anche messo nero su bianco nel celebre brano “Il negozio di antiquariato” che:

Per ogni cosa c’è un posto, ma quello della meraviglia è solo un po’ più nascosto

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