La balena spiaggiata a Cala Romantica, una delle più belle spiagge della Costa Smeralda, è morta. Nello stomaco del cetaceo sono stati ritrovati un feto e 22 chili di plastica. La prima e ultima gravidanza di questo esemplare morto probabilmente a causa dei rifiuti.
Piatti monouso, le comuni buste per la spesa, sacchi condominiali e persino l’imballaggio di un detersivo e altri numerosi rifiuti. Questi sono gli oggetti presenti nello stomaco del giovane cetaceo ritrovato in Sardegna.
La plastica, denuncia il Wwf, è uno dei peggiori nemici delle specie marine, insieme a pesca intensiva, inquinamento acustico e cambiamenti climatici. L’associazione lancia direttamente un grido:”Entro il 2050, nei mari del mondo ci sarà più plastica che pesci”.
Numerosi sono i casi di morte di animali marini a causa dei rifiuti dalla Spagna alla Thailandia, ma il Mediterraneo rappresenta un’area trappola con livelli record di inquinamento da microplastiche che minacciano la vita marina e la salute umana.
Nel Mediterraneo sono 134 specie vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di pesci, 3 specie di tartarughe marine e 5 specie di mammiferi marini. L’Europa è il secondo maggiore produttore di plastica dopo la Cina e riversa nel mare, ogni anno, tra le 150 e 500 mila tonnellate di macroplastiche e tra le 70 e 130 mila tonnellate di microplastiche.
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