Nove finali per diventare grandi, è tutto nelle mani del Baby Milan
Il Milan è artefice del proprio destino. La squadra più giovane della Serie A chiamata a diventare grande in 9 decisive partite

Cosa vuoi fare da grande? Il Milan lo decide in queste ultime 9 giornate di Serie A, in una volata scudetto a 3 (forse 4). Dopo il pareggio 1-1 tra Inter e Torino, non esistono più asterischi e classifiche virtuali: il Milan è primo in classifica senza se e senza ma e soprattutto è artefice del proprio destino.
Giovani e inesperti, forse anche vincenti?

La grafica di “Transfermarkt” parla chiaro. Il Diavolo ha una rosa molto giovane e la media scende in maniera ancora più drastica considerando le assenze per quasi tutta la stagione di Kjaer e Ibrahimovic, gli elementi più esperti e anziani della rosa. Praticamente i rossoneri sono la squadra più giovane della Serie A e una delle più giovani in tutto il panorama europeo. Una vera e propria banda di ragazzini terribili assemblati da Pioli in 2 anni e mezzo di lavoro e vicini alla piena maturità. Vicini quanto? La risposta la avremo in questo rush finale allungato.
Le armi in più per la volata
La più importante è sicuramente Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, assente praticamente dal 2021, è tornato per due spezzoni finali di match ed è ora chiamato a coronare il suo sogno di “The Last Dance”. Riportare il Milan a vincere e poi ritirarsi da leggenda, coronare un percorso emozionante iniziato oltre due anni fa dopo quel maledetto 5-0 di Bergamo che ha sancito il ritorno di Zlatan a Milanello. La seconda arma, per quanto folle possa sembrare ora, è la combo Brahim-Rebic. Dopo un inizio di stagione sfavillante, vedi Anfield, entrambi hanno attraversato mesi di mediocrità. L’anno scorso il 10 e il 12 sono stati decisivi nella corsa alla Champions con gol e assist importanti, quest’anno sono chiamati a fare lo stesso per obiettivi molto più ambiziosi.
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