10 Marzo 2016 - 18:48

Olio, l’Europa approva l’abolizione dei dazi

olio

In seguito alla votazione di quest’oggi, l’Unione Europea acconsente all’aumento dell’importazione di olio d’oliva proveniente dalla Tunisia. Proteste della Coldiretti.

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Una proposta che arrivò da parte della Commissione Europea nel 2015, subito dopo gli attentati terroristi al museo Bardo di Tunisi e al resort di Susa, che avevano messo in ginocchio l’intera filiera magrebina. Una particolare attenzione al settore olivico, dato che l’olio d’oliva è il bene primario esportato dalla Tunisia in territorio Europeo.

L’Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione Europea, Federica Mogherini, in settembre, commentò la proposta affermando che: “Circostanze eccezionali richiedono misure eccezionali. La proposta odierna è un segnale forte della solidarietà dell’UE con la Tunisia, e fa seguito all’impegno che ho assunto lo scorso luglio nei confronti del primo ministro Essid e del ministro degli Affari esteri Baccouche. In questo periodo difficile la Tunisia può contare sul sostegno dell’UE”.

Il 25 febbraio, la votazione era stata interrotta per via di emendamenti “tecnici” posti al testo dagli europarlamentari italiani del M5S. Tali modifiche impongono, all’atto della vendita, la tracciabilità del prodotto, per cui i produttori tunisini possono utilizzare sono olive locali, salvaguardando la qualità del prodotto. Dopo la recezione e l’approvazione degli emendamenti in sede di Consiglio UE, l’Europarlamento ha avuto il via libera.

Con 500 voti favorevoli, 107 voti contrari e 42 astenuti, l’Europarlamento, in seduta plenaria, ha votato in via definitiva il pacchetto legislativo relativo alle importazioni aggiuntive di olio d’oliva, prodotto in Tunisia, senza dazi doganali.

35 mila tonnellate di olio magrebino liberato dalle imposte all’entrata. Un’aggiunta ai 56.700 tonnellate di olio già importati senza dazi, come stabilito dall’accordo di associazione euro-mediterraneo Ue- Tunisia, firmato nel 1995. Un contingente che varrà per il 2016 e il 2017.

Un provvedimento contestato dalla rappresentanza di categoria nostrana, essendo l’Italia il principale produttore di olio d’oliva d’Europa. Il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha sottolineato il pericolo di tale disposizione, il quale “rischia di non aiutare gli agricoltori tunisini e di favorire solo gli imbottigliatori anche perché corrisponde appena ad un incremento del 3%, un dato decisamente insufficiente per garantire un reale impatto sulla situazione della popolazione rurale del paese africano”.

Il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martinaassente 9 volte su 13 riunioni in Consiglio per le negoziazioni relative al provvedimento, ha dichiarato:“Rimango fermamente contrario a qualsiasi aumento permanente del contingente di olio tunisino. Come Ministero delle politiche agricole abbiamo posto delle condizioni chiare sull’attuazione e sulle quote mensili dei contingenti e su questi punti non intendiamo cedere. Se non avremo garanzie continueremo a opporci all’adozione del regolamento da parte della commissione”.

L’atto sarà vincolante già in Aprile, subito dopo il consenso formale del Consiglio UE e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Un atto di clemenza delle istituzioni comunitarie o probabilmente un’ulteriore accellerata al processo di liberalizzazione ed estensione delle meccaniche neo-liberiste oltre i confini del continente europeo. Uno scambio libero, deregolamentato, facilitato dalla fluidità delle strutture macro-economiche e dalle policy promosse dagli organismi sovranazionali, in linea con la globalizzazione della produzione che ha poco a che fare con confini nazionali,particolarismi ed esigenze territoriali.

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