7 Dicembre 2016 - 12:04

Pacemaker difettosi, primo caso in Italia

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Pacemaker difettosi, primo caso in Italia. Si tratterebbe di una donna di 77 anni, morta all’Isola d’Elba, che aveva impiantato uno dei modelli difettosi per i quali la St Jude Medical aveva diramato l’allerta a livello mondiale

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Pacemaker difettosi, primo caso in Italia. Si tratterebbe di una donna di 77 anni, morta all’Isola d’Elba, che aveva impiantato uno dei modelli per i quali la St Jude Medical aveva diramato l’allerta a livello mondialeA comunicare la notizia, l’Azienda Usl Toscana nord ovest, che ha diramato i dettagli del caso. La signora che aveva subìto l’impianto del pacemaker, aveva ricevuto la convocazione da parte dell’Azienda Sanitaria Locale ed era stata informata del problema inerente i macchinari danneggiati. La 77enne era morta, comunque, alla fine di novembre, ma non è chiaro se il decesso sia dovuto al pacemaker difettoso o ad una situazione pregressa.

L’Azienda Sanitaria ha rilasciato una nota in merito al caso, specificando come “a seguito della segnalazione ricevuta dalla ditta fornitrice degli impianti oggetto di alert, l’Ausl ha proceduto a richiamare la signora per una visita straordinaria eseguita a Portoferraio l’11 novembre scorso e in quella occasione la paziente e la figlia sono state informate della problematica emersa a livello internazionale. Al momento del controllo, che risale all’inizio di novembre, la memoria dell’impianto non ha evidenziato aritmie o terapie erogate. Inoltre, la signora non era pacemaker dipendente e il device aveva ancora il 69% di capacità residua, ovvero aveva una carica in grado di assicurare il suo regolare funzionamento”

“Nel corso dell’incontro” prosegue la nota “era stata segnalata la presenza di un allarme a vibrazione che si sarebbe attivato nel caso di esaurimento della batteria ed erano state date indicazioni alla signora e ai familiari sul comportamento da seguire in caso di avviso.  Conformemente alle indicazioni condivise dal Ministero della Salute e dalla Associazione Italiana Aritmologia e Cardiostimolazione (Aiac) era stato programmato un nuovo controllo a tre mesi”.

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