19 Luglio 2021 - 10:21

Palermo: il murale di Borsellino completa “La porta di Giganti”

Palermo

Un murale che ritrae il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta completa “La porta di Giganti” di Palermo. L’opera si trova accanto al grande ritratto di Falcone

Un murale, realizzato su di una superfice di oltre novecento metri quadrati, completa il progetto “La porta di Giganti” di Palermo. Si tratta del dipinto dedicato al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta, l’opera si erge a poca distanza da quella che immortala il giudice Falcone.

Paolo Borsellino e Giovanni Falcone infatti, sono i due giganti di Palermo. Era questa l’intenzione narrativa dell’artista Andrea Buglisi per scrivere l’ultimo capitolo della narrazione Spazi Capaci-Comunità Capaci, iniziativa della fondazione Falcone.

Il murale si estende su un palazzo di di sei piani in via Sampaolo, proprio in prossimità dell’aula bunker del tribunale di Palermo. Luogo, come la storia insegna, di maxi processi alla mafia. Quello del giudice Borsellino e della sua scorta completa il grande ritratto di Giovanni Falcone, ultimato lo scorso 23 maggio.

Il murale a Borsellino e alla sua scorta

Il maxi dipinto ritrae Paolo Borsellino, il giudice ucciso dalla mafia. La strage si compì in via D’Amelio il 19 luglio 1992 insieme agli agenti della scorta: Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina, Agostino Catalano e Vincenzo Li Muli. Un taglio che ancora sanguina e scuote l’intera città di Palermo.

Con questo ritratto la fondazione intende manifestare tutta la sua gratitudine nei confronti di un uomo coraggioso, un uomo che conosceva il suo drammatico destino e non si è sottratto ad esso” ha spiegato Maria Falcone, sorella del magistrato Falcone.

Paolo Borsellino, come mio fratello Giovanni, non si sentiva un eroe, era semplicemente un uomo dello Stato. Credeva nelle istituzioni, credeva nella giustizia e ha fatto il suo dovere fino in fondo”. Il senso dell’opera si rivolge soprattutto ai cittadini di Palermo e alla stessa città.

“L’opera è inoltre un regalo a questa nostra città per troppo tempo sfregiata dal brutto del sacco edilizio. L’augurio è che i volti di Giovanni e di Paolo ci indichino la strada”, spiega ancora Maria Falcone. I due ritratti completano un più ampio progetto di design sociale curato da Alessandro de Lisi.

Spazi Capaci

Spazi Capaci, completato il 18 maggio, nel giorno in cui il giudice Falcone avrebbe compiuto 82 anni, offre una “memoria 4.0”, che, partendo da Palermo simbolo della lotta civile contro la mafia, compie un viaggio attraverso tutto il Paese. Una narrazione importante inaugurata proprio il 23 maggio, giorno della strage di Capaci.

Al progetto, hanno aderito la soprintendenza per i Beni Culturali di Palermo, il Teatro Massimo di Palermo e il Museo Archeologico Regionale Salinas. Segno di una città dedita alla lotta sociale e che tutt’ora dice no alla mafia.

Il murale a Paolo Borsellino che idealmente e simbolicamente fronteggia quello dedicato al magistrato Giovanni Falcone, offre l’immagine di una Palermo che ha ancora sete di giustizia e che fa della memoria l’arma più tagliente e resistente alle ingiustizie del passato.