22 Aprile 2020 - 19:30

Pangolino salvo dall’estinzione “grazie” al coronavirus

pangolino

Ritenuto il probabile responsabile della trasmissione del coronavirus dagli animali all’uomo, il pangolino potrebbe adesso salvarsi dall’estinzione

Si sta molto dibattendo su chi o cosa abbia causato l’inizio della pandemia da coronavirus. Mentre il governo americano sostiene, senza alcuna prova resa pubblica, che il virus sia “scappato” dall’interno di un laboratorio a causa di una disattenzione umana, diversi studi scientifici hanno messo in luce come il SARS-CoV-2 sia il frutto di una serie di mutazioni che l’hanno portato ad essere trasmissibile da animale ad uomo. Alcuni studi, come ampiamente descritto in questo articolo, hanno identificato l’animale anello di congiunzione con l’uomo. Si tratta del pangolino, un piccolo formichiere dalla pelle squamosa. Questa specie è ritenuta dai cinesi un piatto prelibato e le sue scaglie sono considerate un importante medicamento per la medicina cinese.

Per questi motivi, il traffico illegale del pangolino ha portato ad una importante diminuzione del numero di esemplari in tutto il mondo. Una specie che vive in Asia e in Africa, adesso si trova a dover combattere per la propria sopravvivenza. Infatti, passeggiando in uno dei tradizionali – e per molti, macabri – “wet market” cinesi, dove vengono venduti animali di ogni specie vivi e morti, non è difficile poter trovare anche il pangolino. Secondo la medicina tradizionale cinese, le scaglie di questo formichiere notturno, possono essere un ottimo rimedio contro l’infertilità, il cancro alle ovaie, i disturbi nella circolazione del sangue e tante altre malattie e per questo motivo per anni sono stati cacciati, uccisi e venduti al mercato. Ecco quindi che i sospetti che lo vedono come l’animale primo ad aver trasmesso il coronavirus all’uomo, potrebbero garantirgli la sopravvivenza.