Partito Democratico, il partito si spacca in Alto Adige
A dieci giorni dalle elezioni politiche, 14 esponenti della minoranza del Partito Democratico hanno annunciato la loro uscita. Il motivo è la candidatura “imposta dall’alto” di Maria Elena Boschi e Gianclaudio Bressa
Alta tensione per il Partito Democratico in Alto Adige. A dieci giorni dalle elezioni politiche, il partito regionale si spacca. 14 esponenti, espressione della minoranza che fa riferimento al presidente del consiglio provinciale Roberto Bizzo, hanno annunciato la loro uscita.
Tra i dissidenti vi sono l’assessore di Bolzano Monica Franch, l’assessore del comune di Ora Luigi Tava, l’attuale consigliere comunale Mauro Randi e Miriam Canestrini, membro della segreteria provinciale. La ragione per cui si è consumata la spaccatura è stata la candidatura “imposta dall’alto” di Gianclaudio Bressa e Maria Elena Boschi nel collegio Bolzano-Bassa Atesina. Ora il Partito Democratico deve correre ai ripari.
“Lascio il partito per coerenza. Nonostante l’impegno del segretario provinciale Alessandro Huber ci siamo trovati due candidature paracadutate. E’ una questione di metodo. Sono venuti meno i principi del confronto e del cambiamento per i quali all’epoca ho aderito al PD.” ha dichiarato il consigliere Mauro Randi.
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