25 Giugno 2018 - 16:19

PD: i “renziani” negano l’evidenza, e Zingaretti avanza

Zingaretti Primarie

Davanti alla “stangata” delle elezioni comunali, i “renziani” difendono il loro leader. Zingaretti, intanto, chiede una rifondazione da zero

Nel Partito Democratico il periodo di caos e choc prosegue senza sosta. Dopo i risultati disastrosi delle elezioni comunali, il partito è caduto in uno psicodramma profondo, in cui non pare per ora esserci via di scampo. Il guaio più grosso è che si continua a negare la necessità di una profonda rifondazione, e il centrosinistra, nel frattempo, sprofonda. Avanzano, però, nuovi personaggi all’orizzonte. Uno di questi è Nicola Zingaretti.

Zingaretti, con le parole odierne, ha dato un segnale di “rinascita” del partito, una voglia di ripartire da zero che stenta a fiorire negli altri esponenti. Il presidente del Lazio ha dichiarato: “Un ciclo storico è chiuso.
Il problema è che i “renziani” non la vedono allo stesso modo, e difendono a spada tratta il loro leader. Non si parla di come riorganizzare il partito, ma solamente di come fare ad opporsi al Governo Movimento 5 Stelle-Lega (senza peraltro riuscirci, almeno finora).

Il fratello del famoso attore ha provato a concentrare i suoi ideali tramite un post su Facebook, ma le sue parole sembrano destinate a cadere nel nulla.
Ora non bastano semplici aggiustamenti. Tantomeno bastano povere analisi di circostanza. Vanno ridefiniti un pensiero strategico, la nostra collocazione politica, le forme del partito e il suo rapporto con gli umori più profondi della società italiana, l’organizzazione della partecipazione e della rappresentanza nella democrazia.” ha scritto.

Ma dall’altro lato fanno orecchie da mercante. Se Martina non è d’accordo sul superamento del PD, i “renziani” addirittura giocano allo “scarica-barile”, e al posto di discutere delle possibili soluzioni, si limitano a dire che non è colpa di Renzi. Senza capire che l’elettorato sta scappando, e il centrosinistra, così, è destinato a scomparire definitivamente.

 

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