9 Luglio 2017 - 13:01

Pd, Renzi e la svolta in fondo a destra

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Il Pd mette in mostra il nuovo piano renziano in vista delle politiche 2018. La svolta a destra sembra evidenziare una nuova visione democrats nello spettro partitico italiano

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Il periodo pre-elettorale è ufficiosamente aperto e in casa Pd sono cominciate da lungo tempo le grandi manovre per mettere in moto il nuovo progetto renziano.

Infatti, sin dalla litigiosa direzione nazionale, è stato reso noto il nuovo piano per affrontare le politiche del prossimo anno, portando l’intero gruppo, che continua anche ad essere al Governo e in maggioranza al Parlamento, ad occuparsi più di questioni partitiche che politico – legislative.

Al di là delle singole questioni, che hanno fatto emergere nuovo astio fra le correnti interne, il Pd si è reso fortemente protagonista negli ultimi giorni per un’inaspettata “svolta a destra” che ha ridisegnato la rotta del maggiore partito di centro-sinistra.

Questo cambio di rotta, che è cominciato proprio dopo le  elezioni amministrative, si è reso evidente tanto a livello strategico – elettorale, con uno sguardo al futuro, quanto dal punto di vista programmatico.

Facendo riferimento al primo punto, si può dire che la linea democrats è orientata, non solo all’unicum al comando, ma anche ad una totale ricollocazione che guardi tanto a destra quanto a sinistra.

amministrative

Il segretario nazionale del Pd, Mattero Renzi

Il dato, messo in evidenza sia dalle esternazioni del segretario nazionale che dalle “mosse” degli alleati di Governo, mira a tracciare un percorso in cui le decisioni vengono prese dall’alto, senza alcun tipo di opposizione interna – che viene trasformata immediatamente in un isolamento punitivo – , e un progetto politico fondato su una pluralità di intenti, non del tutto visibili ma assorbiti negli ingranaggi dello stesso Pd (leggi Alternativa Popolare e verdiniani).

A tutto ciò, inoltre, si ricollega il secondo elemento che, in riferimento alla strategia messa in atto sull’immigrazione, mira a raccogliere qualsiasi tipo di elettorato..

Difatti, se da un lato Renzi cerca di far sentire la sua voce sui recenti arrivi (“Basta buonismo, non possiamo accogliere tutti. Aiutamoli a casa loro”), cercando una sponda a destra del partito, dall’altro continua a supportare il provvedimento sullo Ius soli, che avvicinerebbe l’elettorato di sinistra, consapevole dei pochi giorni effettivi rimasti per portare avanti il provvedimento.

In questa situazione,mettendo in atto una doppia strategia, si tenta di convogliorare quante più forze possibili attorno all’area renziana (e non democratica).

In attesa delle elezioni politiche gli scenari potrebbero ancora cambiare ma, ora come ora, l’ipotesi maggiore è quella di un nuovo grande contenitore che, pur essendo di centro – sinistra (?), cerca ossessivamente una sponda anche da destra. [ads2]