Pensioni giù da Giugno: cosa cambia nel sistema previdenziale
Per effetto di alcuni provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio, le pensioni subiranno una lieve decurtazione a partire dal mese di Giugno: tutti i casi
Si preannuncia un’estate calda per i sindacati pensionistici che, dopo le elezioni europee del 26 Maggio, sono pronti a dichiarare guerra al “nuovo” provvedimento che prevede una lieve decurtazione delle pensioni: questo avviene per effetto di alcune linee guida contenute nella Legge di Bilancio che non avevano trovato applicazione prima d’ora poichè essa era stata approvata a ridosso della fine del 2018.
Cosa succede?
Dalla prossima rata di Giugno l’Inps sarà chiamato a “trattenere” una parte dell’assegno pensionistico, in relazione all’importo dello stesso, per i trattamenti che superano i 1.520 euro lordi al mese. Questa misura coinvolge circa 5,6 milioni di pensionati e, nelle parole dei sindacati di parte, dovrebbe portare 100 milioni di Euro annui nelle casse dello Stato:
il governo fa di nuovo cassa con i soldi dei pensionati, riprendendosi quanto dato loro con la rivalutazione delle pensioni dei primi tre mesi del 2019
Lo stesso trattamento di perequazione, ovvero di adeguamento dell’assegno pensionistico al costo della vita, riguarderà anche i trattamenti più alti, anche se in misura certamente minore: la decurtazione per le pensioni alte riguarderà circa 24mila unità e arriverà fino al 40% per i trattamenti che superano i 500mila Euro. Tale misura dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 80 milioni di Euro che il vicepremier Luigi Di Maio vorrebbe destinare agli assegni di fascia medio-bassa.
Si intendono escluse da tale decurtazione le pensioni di invalidità, quelle provenienti dall’opzione per il cumulo e quelle corrisposte alle vittime del dovere.
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